Che cos’è la vitamina D
La vitamina D è una vitamina liposolubile, viene quindi accumulata nel fegato e non è dunque necessario assumerla con regolarità, attraverso i cibi, dal momento che il corpo la rilascia a piccole dosi quando il suo utilizzo diventa necessario.
La vitamina D si presenta sotto due forme:
- l’ergocalciferolo, che viene assunto con il cibo;
- il colecalciferolo, che viene sintetizzato dal nostro organismo.
La vitamina D è un proormone con diversi metaboliti attivi che agiscono come ormoni. La vitamina D è metabolizzata dal fegato a 25(OH)D (25-idrossicolecalciferolo), che viene poi convertito dai reni a 1,25(OH)2D (1,25-diidrossicolecalciferolo, calcitriolo, o la vitamina D, forma attiva ormonale). Il 25(OH)D, la principale forma circolante, presenta alcune attività metaboliche, ma l’1,25(OH)2D (1,25-diidrossicolecalciferolo) è il più attivo metabolicamente. La conversione a 1,25(OH)2D è regolata dalle sue stesse concentrazioni, dal paratormone e dalle concentrazioni sieriche di Ca e di fosfato.
La vitamina D interessa molti sistemi di organi ( Funzioni della vitamina D e dei suoi metaboliti), ma principalmente aumenta l’assorbimento di Ca e di fosfato dall’intestino e favorisce la normale formazione e mineralizzazione dell’osso.
A che cosa serve la vitamina D?
La vitamina D è perlopiù sintetizzata dal nostro organismo, attraverso l’assorbimento dei raggi del sole operato dalla pelle. Questa vitamina è un regolatore del metabolismo del calcio e per questo è utile nell’azione di calcificazione delle ossa.
La vitamina D contribuisce inoltre a mantenere nella norma i livelli di calcio e di fosforo nel sangue.
La vitamina D e i relativi analoghi possono essere utilizzati anche per trattare la psoriasi, l’ipoparatiroidismo e l’osteodistrofia renale. L’utilità della vitamina D nel prevenire la leucemia e i cancri della mammella, della prostata e del colon non è stata dimostrata, né ha la sua efficacia nel trattare vari altri disturbi non scheletrici o nel prevenire le cadute negli anziani. È in fase di studio l’utilità della vitamina D nella prevenzione delle fratture negli anziani fragili o sani
Come si forma?
Un terzo del fabbisogno giornaliero di vitamina D proviene dall’alimentazione. I cibi in cui se ne trova di più – oltre a quelli che ne sono arricchiti a livello industriale, come molti cereali per la prima colazione – sono i pesci grassi (come salmone, sgombro e aringa), il tuorlo d’uovo e il fegato.
Tutto il resto si forma nella pelle a partire da un grasso simile al colesterolo che viene trasformato per effetto dell’esposizione ai raggi UV. Una volta prodotta nella cute o assorbita a livello intestinale, la vitamina D passa nel sangue. Qui una proteina specifica la trasporta fino al fegato e al rene, dove viene attivata.
Va integrata solo in situazioni particolari, legate alla crescita, alla gravidanza e all’allattamento.
Il fabbisogno giornaliero di vitamina D varia a seconda dell’età. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D è di 400 unità al giorno, in assenza di fattori di rischio. Le dosi possono variare e arrivare fino a 1.000 unità al giorno in presenza di fattori di rischio o deficit.
Azione:
La vitamina D non serve solo a fissare il calcio nelle ossa, una funzione che pure è fondamentale per prevenire il rachitismo nei bambini e l’osteoporosi negli anziani. Nella sua forma attivata, la vitamina agisce in realtà come un ormone che regola vari organi e sistemi e ha un’azione modulante nei confronti dell’infiammazione e del sistema immunitario. Una sua carenza è stata associata a diversi tipi di malattie, dal diabete all’infarto, dall’Alzheimer all’asma o alla sclerosi multipla.
Carenza di vitamina D
La carenza di vitamina D incide in modo negativo sulla calcificazione delle ossa con effetti che vanno dal rachitismo per i bambini alle deformazioni ossee di varia natura e alla osteomalacia, che si presenta quando la struttura ossea esternamente è integra ma all’interno delle ossa si registra un contenuto minerale insufficiente.
La mancanza di Vitamina D rende inoltre i denti più deboli e vulnerabili alle carie.
Eccesso di vitamina D
L’eccesso di vitamina D può provocare una calcificazione diffusa a livello dei vari organi, con conseguente vomito, diarrea e spasmi muscolari.
Quali comportamenti possono provocare una carenza di vitamina D?
Dal momento che la maggior parte della vitamina D viene recepita dai raggi del sole, una carenza di questa vitamina può derivare da comportamenti che impediscano l’esposizione al sole, come il vestirsi troppo coperti, l’utilizzare protezioni solari troppo elevate o restare al chiuso per lunghe ore.
La vitamina D viene “dispersa” anche a causa di comportamenti poco sani come l’abuso di alcol e il consumo di sostanze stupefacenti. Inoltre, l’uso di certi farmaci può influire sulla quantità di vitamina D custodita dal nostro organismo.
Contro i tumori
In studi di laboratorio la vitamina D ha dimostrato di svolgere attività potenzialmente in grado di prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro: infatti frena la crescita delle cellule, ne favorisce la differenziazione e la morte programmata (apoptosi), e riduce la formazione di nuovi vasi (angiogenesi).
Esposizione o assunzione inadeguata
Un’inadeguata esposizione solare diretta o dell’uso di crema solare e un’inadeguata assunzione si devono spesso verificare simultaneamente per dare vita a un deficit clinico. Le persone sensibili comprendono:
- Gli anziani (che sono spesso denutriti e non sono esposti a sufficiente luce solare):
- Alcune comunità (p. es., le donne e i bambini che sono costretti in casa o che indossano un abbigliamento che copre tutto il corpo e il viso)
Riserve inadeguate di vitamina D sono frequenti tra gli anziani, particolarmente tra coloro che sono confinati in casa, istituzionalizzati oppure ospedalizzati o che hanno avuto una frattura dell’anca.
È consigliata l’esposizione alla luce solare diretta da 5 a 15 min, per le braccia e le gambe, o del viso, delle braccia e delle mani, almeno 3 volte/settimana. Tuttavia, molti dermatologi non consigliamo una maggiore esposizione alla luce solare perché il rischio di cancro della pelle risulta aumentato.
Metabolismo anormale
La carenza di vitamina D può derivare da difetti nella sintesi di 25(OH)D o di 1,25(OH)2D. Le persone con malattia renale cronica comunemente sviluppano il rachitismo o l’osteomalacia, perché la produzione renale di 1,25(OH)2D è diminuita e i livelli di fosfato sono elevati. La disfunzione epatica può anche interferire con la produzione di metaboliti attivi della vitamina D.
Il rachitismo ereditario vitamina D-dipendente di tipo I è una malattia autosomica recessiva caratterizzata da una mancata o difettosa conversione del 25(OH)D a 1,25(OH)2D nei reni. L’ipofosfatemia familiare legata al cromosoma-X riduce la sintesi di vitamina D nei reni.
Molti anticonvulsivanti, e l’uso di glucocorticoidi aumentano la necessità di supplementazione di vitamina D.
Resistenza agli effetti della vitamina D
Il rachitismo ereditario vitamina D-dipendente di tipo II ha differenti forme ed è causato da mutazioni nel recettore dell’1,25(OH)2D. Questo recettore influenza il metabolismo intestinale, renale, osseo e di altre cellule. In questa patologia l’1,25(OH)2D è abbondante, ma è inefficace perché il recettore non è funzionale.
Sintomatologia
La carenza di vitamina D può causare i dolori muscolari, la debolezza muscolare e i dolori ossei a qualsiasi età.
La carenza di vitamina D in una donna incinta causa il deficit anche nel feto. Occasionalmente, una carenza abbastanza grave da provocare l’osteomalacia materna si traduce nel rachitismo con lesioni metafisarie nel neonato.
Nei neonati, il rachitismo causa ammorbidimento di tutto il cranio (craniotabe). Quando sono palpati, l’occipite e le ossa parietali posteriori danno la sensazione come di una palla da ping pong.
I lattanti più grandi affetti da rachitismo, si siedono e camminano carponi in ritardo, così come è posticipata la chiusura delle fontanelle; si notano delle tumefazioni sul cranio e degli ispessimenti costocondrali. L’ispessimento costocondrale può apparire come una prominenza a grano di rosario lungo la parete laterale del torace (rosario rachitico).
Nei bambini di 1-4 anni, si osserva uno slargamento delle cartilagini epifisarie alle estremità distali di radio, ulna, tibia e fibula; la cifoscoliosi si sviluppa e il camminare viene ritardato.
Nei bambini più grandi e negli adolescenti la deambulazione è dolorosa; nei casi estremi, si sviluppano deformità come il ginocchio valgo e gambe a X. Le ossa pelviche possono appiattirsi, restringendo il canale del parto nelle ragazze adolescenti.
La tetania è causata dall’ipocalcemia e può accompagnare il deficit di vitamina D nel neonato o nell’adulto.
L’osteomalacia predispone alle fratture ossee. Nell’anziano, i traumi anche solo di lieve entità possono provocare le fratture dell’anca.
Diagnosi
I livelli di 25(OH)D (D2 + D3)
Il deficit da vitamina D può essere sospettato sulla base di uno dei seguenti aspetti:
- L’anamnesi di un’esposizione inadeguata alla luce solare o di una carente assunzione alimentare
- I sintomi e i segni di rachitismo, l’osteomalacia o la tetania del neonato
- Caratteristiche modificazioni delle ossa osservate alle RX
Le RX del radio e dell’ulna, i livelli sierici di Ca, di fosfato, della fosfatasi alcalina, del paratormone e del 25(OH)D sono necessari per differenziare la carenza di vitamina D da altre cause di demineralizzazione ossea.
Esami di laboratorio
Poiché i livelli sierici di 25(OH)D riflettono le riserve corporee di vitamina D e sono correlati con i sintomi e i segni di carenza di vitamina D meglio dei livelli degli altri metaboliti della vitamina D, il miglior modo per diagnosticare il deficit da vitamina D è generalmente considerato essere
Valori di 25(OH)D (D2 + D3)
I livelli target di 25(OH)D sono da 20 a 24 ng/mL (circa 50 a 60 nmol/L) per il benessere delle ossa; non è certo se livelli più alti diano altri benefici, e un maggiore assorbimento di Ca può aumentare il rischio di malattia coronarica.
Se la diagnosi non è chiara, possono essere misurati i livelli sierici di 1,25(OH)2D e la concentrazione del Ca urinario. Nei deficit gravi, l’1,25(OH)2D sierico è eccessivamente basso, di solito non è dosabile. Il Ca urinario è basso in tutte le forme di deficit, tranne che in quelle associate all’acidosi.
Nella carenza di vitamina D, il Ca sierico può essere basso o, a causa dell’iperparatiroidismo secondario, può essere normale. Il fosfato sierico di solito diminuisce, e la fosfatasi alcalina sierica di solito aumenta. Il paratormone sierico può essere normale o elevato.
Il rachitismo ereditario vitamina D-dipendente di tipo I si traduce in normali livelli di 25(OH)D, bassi livelli di 1,25(OH)2D e Ca, e normale o basso fosfato.