Negli ultimi 6 anni (periodo compreso fra il 2015 e il 2021) la mortalità per tumori in Italia è diminuita del 10 % nei soggetti di sesso maschile e dell’8% nei soggetti di sesso femminile. È questo il dato incoraggiante emerso da un congresso organizzato da AstraZeneca, svoltosi a Roma presso il cento congressi “La Nuvola” .
Un evento scientifico che ha visto la partecipazione di illustri personaggi della comunità scientifica in prima linea nello studio e lotta alle patologie oncologiche. Il congresso è stato anche l’occasione per fare il punto sui 97 progetti condotti dall’azienda su diverse patologie di pertinenza onco-ematologica.
ALCUNI DATI
Nella fattispecie sono 3.6 milioni i pazienti che vivono dopo la diagnosi di tumore, di cui circa 900.00 persone ovvero il 25% possono considerarsi guariti e presentano la stessa aspettativa di vita di un soggetto della stessa fascia d’età senza patologia oncologica pregressa. Dai vari dati è emerso che il 70% dei pazienti dopo dieci anni dalla diagnosi di neoplasia ematologica è in vita o può essere considerato guarito, aprendo la strada al concetto di cronicizzazione della malattia.
Alla base di questi importanti dati c’è sicuramente l’impatto e l’utilizzo sempre più frequente di terapie mirate e specifiche per i diversi tipi di neoplasia, a cui si aggiunge il ruolo della prevenzione e dello sviluppo di terapie per stadi di malattia avanzata. È questo, ad esempio, il caso del carcinoma della mammella, come affermato da Saverio Cinieri presidente dell’associazione italiana di oncologia medica (AIOM): “È in corso una vera rivoluzione nella terapia del cancro del seno, basata su cure sempre più mirate ed efficaci. Si sta delineando infatti un nuovo sottotipo, cioè con bassa espressione della proteina HER2, che ha importanti conseguenze terapeutiche, perché può ridefinire la cura per circa la metà delle pazienti colpite dalla malattia metastatica, oggi non trattate con terapie mirate perché considerate HER2 negative”.
Tutti gli esperti hanno messo in evidenza l’importanza di permettere un facile accesso ai test genetici per la ricerca di mutazioni genetiche in modo da indirizzare e delineare al meglio un trattamento specifico. Un esempio è rappresentato dal trattamento con il farmaco Olaparib nei tumori della mammella ereditari in stadio precoce, insorti in donne con mutazione in uno o entrambi i due geni specifici denominati BRCA1 e BRCA2, che in recenti studi ha dimostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza globale, riducendo il rischio di morte del 32%, come trattamento adiuvante.
Lo stesso farmaco ha, inoltre, aperto l’era della medicina di precisione anche nei tumori della prostata come affermato da Romano Danesi, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana: “La molecola ha più che triplicato la sopravvivenza libera da progressione radiologica, garantendo una buona qualità di vita. per pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione con mutazioni Brca1/2. Il test BRCA diventa quindi uno step fondamentale nella diagnosi e nella scelta del trattamento non solo dei tumori della mammella e dell’ovaio ma anche del carcinoma prostatico metastatico.”
Lo stesso Danesi ha poi ribadito il concetto di terapia mirata grazie allo studio delle mutazioni specifiche anche per il tumore del polmone: “Nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio precoce il trattamento post-chirurgico con Osimertinib, terapia mirata anti EGFR, ha intento curativo. Parlare di guarigione in questa malattia è un grande risultato, impensabile pochi anni fa.”
Ottimi risultati, grandi speranze per il presente e per il futuro prossimo che vanno coltivate e approfondite grazie alla ricerca, allo studio e alla clinica che devono essere sempre incoraggiati e finanziati adeguatamente. Il futuro nasce dal presente e dall’analisi consapevole del passato. Bisogna, infine, garantire sempre più accessibilità ai servizi a tutti i cittadini interessati da patologie che col passare del tempo stanno diventando più comuni ma che si possono combattere con sempre più armi a disposizione.