Alla fine dell’estate il fenomeno dei fulmini sta diventando sempre più frequente, colpa del cambiamento climatico che sta provocando effetti peggiori del previsto: in un anno a causa dei fulmini si stima che avvengono 1000 decessi in tutto il mondo e in 9 casi su 10 la scarica può diventare fatale solo quando provoca gravi ustioni interne o un arresto cardiaco, ovvero la cessazione dell’attività elettrica del cuore.
Le conseguenze, tuttavia, possono essere molto gravi: in coloro che sopravvivono allo shock iniziale si può verificare una liberazione massiva di catecolamine o uno stimolo autonomico che causano ipertensione, tachicardia e alterazioni aspecifiche dell’elettrocardiogramma fino alla necrosi del tessuto miocardico; a livello oculare possono manifestarsi alterazioni visive fino a quattro giorni e a livello e all’apparato vestibolare si può provocare la rottura del timpano.
Non bisogna dimenticare gli effetti neurologici che essi causano, non poco comuni quali alterazione dello stato di coscienza e arresto respiratorio, in quanto la corrente predilige i tessuti con poca resistenza elettrica se consideriamo che la scarica può erogare fino a 300.000 Volt in pochi millisecondi investendo punti di contatto quali capo, collo e spalle.
La corrente lascia così ustioni superficiali e gli indumenti lacerati, effetti dunque non mortali, ma se l’elettricità attraversa le zone interne la sopravvivenza è compromessa, anche in relazione al punto del corpo in cui il soggetto viene colpito e alla modalità diretta o indiretta.
È necessario, dunque, ricordarsi che in un tempo ancora estivo in cui prediligiamo stare all’aperto in presenza di un temporale all’orizzonte sono da evitare le aree esposte quali piscine, mare, campi da calcio, prati, cime di monti, alberi isolati e zone vicine a ripetitori e antenne poiché la scarica avviene proprio in maniera isolata.
Evitare allora di fare un bagno e se si è ancora a riva e uscire dall’acqua, scegliendo di abbandonare la spiaggia e ripararsi al coperto; se si è in casa staccare elettrodomestici, incluso il telefono, in quanto le prese elettriche sono dei percorsi validi per le scariche elettriche.
I posti da scegliere in cui ripararsi sono le strutture grandi, possibilmente lontano da porte e finestre, e le automobili chiuse, mentre se si è in campeggio preferire sempre di uscire dalla tenda e ripararsi in camper e roulotte.Per la propria sicurezza è necessario e quella degli altri è necessario distanziarsi almeno cinque metri per non essere esposti ad un effetto di rimbalzo, isolarsi il più possibile dal terreno e da oggetti metallici ed esponendo un solo punto di contatto a terra a piedi uniti, mentre se seduti meglio sollevarli.
Cosa si può fare se ci si trova davanti ad un soggetto colpito da fulmine? L’avvicinamento ad una vittima colpita da fulmine non è considerato rischioso sebbene sia opportuno spostarsi in un ambiente sicuro per se stessi e il malcapitato. In ogni caso la prima cosa da fare è chiamare i soccorsi e avviare la rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardiaco accertato; se sono presenti ustioni superficiali al volto e al collo occorre valutare e assicurare la pervietà delle vie aeree.
In questi casi l’intubazione tracheale va eseguita precocemente poiché l’edema dei tessuti molli può causare ostruzione delle vie aeree e conseguente arresto respiratorio. La lesione cutanea patognomica, ovvero che si riconduce all’elettrolocuzione da fulmine, è la figura di Lichtenberg, detta in ambiente anglosassone feathering. Pazienti incoscienti con ustioni lineari o punteggiate dovrebbero essere quindi trattati come vittime da fulmine e tenuti immobili fino all’arrivo dei soccorsi avanzati che eseguirà un’adeguata valutazione, senza dimenticare di rimuovere scarpe e vestiti arroventati per impedire ulteriori lesioni termiche.
La rianimazione cardiopolmonare immediata delle vittime giovani di arresto cardiaco dopo elettrolocuzione da fulmine può determinare la sopravvivenza a lungo termine. Sono stati riportati casi coronati da successo anche dopo rianimazioni prolungate. Tutti coloro che sopravvivono ad un incidente elettrico devono essere monitorizzati in ospedale qualsiasi sia stato il decorso della propria storia clinica o in seguito a perdita di coscienza, arresto cardiaco, anomali elettrocardiografiche e danno e ustioni e danni dei tessuti molli.
Non esiste terapia specifica per le lesioni da elettricità e la gestione è sintomatica: la prevenzione rimane il modo migliore per minimizzare gli incidenti e la gravità degli stessi.