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Salute e ambiente: gli impegni del governo. A Napoli un focus sui danni dell’inquinamento

La Salute dell’ambiente è la salute delle persone. Lo stiamo vedendo in modo diretto e drammatico in questi giorni. Il nostro benessere dipende dall’aria che respiriamo, dall’acqua che beviamo, dal cibo che mangiamo. Ne abbiamo discusso oggi presentando il Sistema nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici (SNPS) previsto dal Pnrr e il bando da 21 milioni di euro su salute, ambiente, biodiversità e clima. Con queste risorse finanzieremo 14 programmi per prevenire e ridurre i rischi sanitari in tutti questi ambiti. Difendere la salute del pianeta deve essere una priorità”. Così il Ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Facebook annuncia gli investimenti, i piani del governo su questa cruciale materia. La Speranza è che questa consapevolezza, questi indirizzi possano tradursi in azioni concrete in in grado di tutelare la Salute delle popolazioni campane che vivono e lavorano nel recinto definito e tristemente noto come “Terra dei Fuochi”. E in Italia esistono tante Terre dei Fuochi anche al Centro e al Nord del paese dove l’industrializzazione e la urbanizzazione si sono spesso sposati in un disegno criminale per lo smaltimento illecito dei rifiuti, Si badi non quelli urbani ma quelli tossici e industriali di cui nessuno ha ancora previsto il tracciamento sul dove e come siano smaltiti.

L’EPIDEMIOLOGIA

Della correlazione tra inquinamento ambientale e danno alla salute umana, in particolare tra inquinamento elle matrici ambientali e sviluppo dei tumori, si parlerà nel corso di un convegno in programma giovedì 7 luglio presso l’Ordine dei Medici di Napoli sul tema, appunto, di Ambiente e Salute “conoscere per prevenire”.
Del come e perché le radiazioni UV possono essere carcinogenetiche relazionerà Mario Delfino cattedratico di Dermatologia dell< Federico II a seguire sarà la volta delle malattie correlabili all’inquinamento ambientale a cura di Pasquale Ruffolo medico esperto di temi legati alla Salute e all’ambiente, membro della Commissione Ambiente dell’Ordine dei medici di Napoli, componente di Isde medici per l’ambiente nonché specialista in Chirurgia toraco-polmonare, Endocrinochirurgia e Chirurgia oncologica.
E su ambiente e cancro e sui nuovi approcci metodologici per il monitoraggio dello stato di salute delle popolazioni esposte a fattori di rischio ambientale parlera Mario Fusco, responsabile del coordinamento dei registri dei tunoriin Regione Campania. Le malattie respiratorie di origine professionale è il tema a cura di Luigi Brancaccio. Spazio anche alla deprivazione sociale che, insieme ad altri determinanti, è causa diretta di una maggiore incidenza di malattia e di più elevata mortalità non cos’altro per le opportunità di accesso alle cure. Si parla ovviamente di Napoli e provincia e il relatore è Paolo Chiodini. A metà della mattinata di studio si accenderanno i fari sull’inquinamento atmosferico con la presentazione di un documento per migliorare la salute dei bambini e delle famiglie a cura di Stefania Russo. Quindi ancora sotto la lente l’ambiente, la prevenzione collettiva e la Salute. Sinergie interistituzionali tra componenti ambientali e sanitarie con l’avvocato Luigi Stefano Chiodini.

I DANNI

Ormai è chiaro che più si inquina e più ci si ammala – sottolinea Ruffolo – ma ancora si ignorano i dati della morbilità e della mortalità correlata alle malattie da inquinamento ambientale. Ciò dovrebbe far riflettere sulla impossibilità di sfuggire al rischio del danno da inquinamento ambientale. La domanda da porsi non è come possiamo evitare le malattie da inquinamento ambientale bensì come prevenirle o magari mitigarle. Oggi la diagnostica clinica e strumentale (tac, risonanze, ecografie, mammografie, etc.) ci permette di individuare tumori anche in fase iniziale ma se a questi esami aggiungiamo la genetica ed il dosaggio di sostanze tossiche nelle diverse matrici biologiche (sangue, urine, capelli, latte materno, etc.), potremmo anticipare la comparsa di tantissime malattie nonché individuare le persone a rischio di ammalarsi, oltre alla possibilità di individuare le correlazione con le possibili fonti di inquinamento e anche assumere stili di vita e abitudini alimentari che siano in grado di ridurre altre fonti di danno al nostro organismo”.

LE TERRE DEI FUOCHI

Il convegno è stato organizzato dalla Commissione ambiente dell’Ordine dei Medici di Napoli partendo dal presupposto che l’inquinamento ambientale non è solo un fattore di degrado dell’ambiente ma è anche un serio pericolo per la salute dell’uomo.
L’industrializzazione ed il progresso tecnologico hanno apportato un benessere sociale ed una crescita economica, ma anche un incremento delle necessità di smaltimento di rifiuti tossici da parte di industrie petrolchimiche, chimiche, produttrici di antiparassitari, fertilizzanti, di vernici, ma principalmente di materiale plastico; tutte queste sostanze sono la causa principale dell’inquinamento ambientale dell’aria, del suolo, del sottosuolo, degli scarichi fognari, delle falde acquifere, dei fiumi, dei laghi, del mare, etc.
La Relazione di Ruffolo mette in evidenza dunque che la diagnostica genetica e quella delle sostanze tossiche nelle diverse matrici biologiche permettono di anticipare la comparsa di diverse malattie correlate all’inquinamento ambientale.
“In Italia ci sono tantissimi siti molto inquinati sia in aree industriali che in aree agricole o alla periferia di centri abitati – continua lo specialista – anche in Campania la zona a nord del Vesuvio conosciuta come “Terra dei veleni” per lo sversamento ed il tombamento di sostanze tossiche e nocive industriali e “Terra dei fuochi” per i roghi appiccati per smaltire illegalmente i rifiuti tossici”. A sud del Vesuvio assistiamo invece allo sversamento illecito di materiali provenienti dalle concerie e dalle fabbriche di borse e di scarpe.

I VELENI

Le sostanze più pericolose per la salute dell’uomo sono:

  • il cromo esavalente (es. metalli cromati ed acciaio inossidabile) con possibili danni respiratori;
  • il piombo che è messo in correlazione con danni neurologici e cardiocircolatori;
  • il mercurio oggi meno impiegato, ma con possibili danni al sistema nervoso ed immunitario.
  • il cadmio riscontrabile nei pesticidi, nei fertilizzanti, in alcune leghe di bigiotteria, le polveri possono causare infiammazioni delle vie respiratorie.
  • i pesticidi impiegati in agricoltura per proteggere le coltivazioni possono essere causa di danni prevalentemente neurologici, riproduttivi;
  • i radionuclidi presenti nei rifiuti industriali ed ospedalieri. Sono messi in correlazione con disturbi immediati: nausea, vomito, vertigini ed anche tumori.

Purtroppo le sostanze tossiche si possono riscontrare anche in alcuni alimenti: come nelle verdure, nella frutta, nella carne, in alcuni pesci, nelle bevande, in contenitori e fogli di imballaggio alimentare, in cosmetici ed alimenti inscatolati “ma, dobbiamo ricordare – conclude Ruffolo – che ci sono alcune sostanze fondamentali per le nostre cellule come il ferro, il selenio, lo zinco, il rame, il magnesio, etc. che solo a valori diversi dalla norma sono dannosi ed altri che sono dannosi di per se. Queste sostanze tossiche giungono a noi attraverso l’inalazione, il contatto, l’ingestione ed a volte sono eliminati solo parzialmente con le urine, le feci, le secrezioni e le sudorazioni. La pericolosità è il bioaccumulo lento e progressivo nel sangue, nel sistema riproduttivo (con infertilità, endometriosi, malformazioni congenite e tumori), nelle ossa, nel fegato, nei reni, nei polmoni, nel sistema nervoso, etc., l’organismo spesso non riesce a disintossicarsi autonomamente a causa della sovraesposizione e ne conseguono disfunzioni organiche”. “E’ provato – aggiunge Luigi Montano, uroandrologo della Asl di Salerno e fondatore dell’associazione Ecofood fertilità presidente della società italiana di di Riproduzione umana – che la qualità del seme è una spia dell’inquinamento ambientale e l’infertilità la principale conseguenza di questa causa. Tuttavia con l’assunzione di alimenta di alta qualità biologica, coltivati in maniera biologica e corretta e per questo ricchi di sostanze nobili e privi di contaminanti, alimenti che provengono anche dalle stesse terre compromesse dagli svelamenti e smaltimenti illeciti, è possibile mitigare e annullare in alcuni casi il danno per la nostra salute derivato dall’inquinamento ambientale. Su questo aspetto abbiamo condotto studi molto approfonditi pubblicati anche su riviste a Impact Factor”.

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