[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] L[/dropcap]a riabilitazione psichiatrica come strumento di cura ma anche leva per sollevare il pregiudizio sulla malattia mentale, lo stigma sociale che accompagna sempre la malattia psichiatrica e dunque la possibilità per i pazienti di essere curati in maniera appropriata, nei tempi giusti con investimenti allargati alla famiglia e alla società: sono stati questi i temi affrontati Roberta Famulari presidente Aiter (Associazione italiana tecnici della riabilitazione psichiatrica) e Donatella Ussorio Vicepresidente dell’associazione di categoria che ha partecipato attivamente al Congresso di Rimini della Federazione delle professioni sanitarie ricoprendo un ruolo anche nell’ambito del Comitato scientifico del congresso.
“Raccogliamo con soddisfazione – dicono a GiornaleSanità.it – un lavoro durato molti mesi e snodatosi durante tutto l’anno trascorso per la preparazione della sessione a premi assegnati alle migliori lauree magistrali, alla sessione poster e al calendario delle relazioni”. In primo piano sul palco della palacongressi di Rimini Valerio De Lorenzo Tecnico della riabilitazione psichiatrica e componente della direzione nazionale che ha illustrato, nella sua relazione, il ventaglio dei trattamenti riabilitativi innovativi attraverso l’uso della realtà virtuale. Un formidabile strumento per raggiungere alti livelli di efficacia nella riabilitazione delle funzioni cognitive nei pazienti psichiatrici.
“Sicuramente – aggiunge Famulari – lo stigma è il principale nodo da sciogliere e non è solo quello degli altri in società verso la malattia o la patologia psichiatrica ma anche quello interno della persona stessa che si sente diversa e inadeguata nelle relazioni sociale e reagisce a questo sentimento di inadeguatezza. Un vero ostacolo al recupero. Il nostro intervento è dunque diretto alla persona e a favorire e superare il pregiudizio a combattere questa parte del se con cui quasi tutti i pazienti psichiatrici convivono”.
Fari puntati anche sulla valutazione nei Dipartimenti di salute mentale, ossia i servizi assistenziali che si occupano di malati psichiatrici all’interno del Ssn. Qui il nodo da sciogliere è la grave carenza di offerta e la mancanza di risorse. Servizi sottodimensionati rispetto al fabbisogno e il generale disatteso stanziamento del 5% delle risorse dell’assistenza territoriale per la psichiatrica come previsto dalle norme la difficoltà che è stata affrontata negli ultimi decenni con un grande aumento dell’offerta di assistenza senza però poter contare su un adeguato numero di riabilitatori psichiatrici.
“Il nostro lavoro è fondamentale nel rapporto con le famiglie – conclude Ussorio – oltre al carico assistenziale è cruciale aiutare la famiglia che da sola non ce la fa a sostenere il carico della malattia mentale. In questo ambito il lavoro dei tecnici è davvero indispensabile. I familiari hanno bisogno di aiuto per 24 ore al giorno e serve l’Implementazione delle nostre figure nei servizi. Spesso l’impiego del tecnico della riabilitazione avviene all’interno delle strutture residenziali laddove invece sarebbe da privilegiare il territorio e il lavoro domiciliare e ambulatoriale, trasversale i luoghi di vita del paziente. Il nostro lavoro si svolge nella routine quotidiana. Una criticità di questo ambito assistenziale è infatti il ricorso a tantissimi ricoveri inappropriati e il largo uso di richiesta di residenzialità che sono il frutto malato di uno scarso utilizzo delle risorse territoriali di cura”
Rafforzamento della transizione e del collegamento dei servizi nella fase di passaggio tra età evolutiva e mondo adulto, potenziamento dei servizi e delle strutture più piccole e con pochi posti, attenzione alla prossimità privilegiando i contesti di cura vicini al domicilio del paziente e infine la prevenzione per intercettare il disagio ai primi sintomi prima che il deterioramento del funzionamento cognitivo si consolidi nelle crisi sono gli elementi salienti che i tecnici della riabilitazione hanno messo a fuoco al congresso delle professioni sanitarie a Rimini.