Quando si inquadra un’alterazione posturale con compensi, troveremo sicuramente una disfunzione toracica con blocchi in inspirazione e/o espirazione principalmente dal lato perturbato, con riferito dolore muscolo-scheletrico. Andando ad indagare sulle probabili cause dobbiamo prendere in considerazione la tonicità e l’elasticità della muscolatura profonda che ritroviamo a livello del tronco, l’elasticità dei legamenti, l’interazione che ha la fascia nel collegamento craniosacrale, il tutto supportato dalla mobilità del diaframma che funge da supporto nelle sue fasi. Inoltre, con l’avanzare dell’età bisogna considerare che si avrà un aumento del volume residuo, una diminuzione dell’elasticità del polmone ed una riduzione della distensibilità della gabbia toracica. Questo lo potremo trovare negli stati di ipomobilità o dopo patologie pneumologiche con una scarsa coordinazione tra le fasi inspiratorie ed espiratorie.
LA MECCANICA RESPIRATORIA
• Distinguiamo: una respirazione diaframmatica a livello lombare ed una respirazione toracica che possiamo inquadrare nello spazio tridimensionalmente come segue:
o Frontale (sternale)
o Laterale (costale)
o Posteriore (vertebrale)
• Ed infine una respirazione clavicolare. I movimenti della gabbia toracica nell’inspirazione sono suddivisi come segue:
– Elevazione dello sterno e di conseguenza delle clavicole coadiuvate dall’articolazione clavicoloacrominiale con scivolamento delle scapole verso la colonna.
– Movimento laterale (costole) con un movimento a ventaglio
• Possiamo paragonare il movimento di flesso estensione vertebrale al movimento di braccio di pompa della gabbia toracica. Infatti, in flessione si ha una chiusura della gabbia toracica e in estensione si ha un’apertura della gabbia toracica.
• Durante l’inspirazione, l’inclinazione fisiologica delle coste diminuisce portandole in orizzontale, così facendo aumenta il diametro antero-posteriore e il latero-laterale. Ovviamente questa orizzontalizzazione è accompagnata da una estensione vertebrale. Si ha anche una risultante rotazione esterna di tutto l’arco costale, che sarà più prominente anteriormente e meno posteriormente. Questo movimento risultante sarà più spiccante a livello di D4-D5-D6.
Durante l’espirazione avviene il discorso inverso.
Il diaframma con le coste, lo sterno, l’acromion, la clavicola, le scapole, le vertebre, ed infine i visceri sono strutture tutte collegate tra di loro attraverso articolazioni, legamenti, senza dimenticare la fascia, la quale forma una struttura che raggruppa e “comanda” il loro movimento in forma globale.
Respirazione e colonna
Quando ci troviamo in presenza di un dorso rigido, nella fase di inspirazione, al fine di espandere il torace, il tratto dorsale si sposterà all’indietro facendo perno sulla cerniera dorso-lombare e/o lombare-sacrale. Queste due cerniere hanno il punto di snodo su di una vertebra specifica. Nella dorso-lombare è la dodicesima; in questa vertebra passano a ponte i muscoli che si inseriscono nelle docce posteriori delle vertebre. Questo meccanismo farà si che si accentuerà la curva lombare compromettendo anche la fase espiratoria essendo fondamentali nell’espirazione. Avremo l’attivazione dei muscoli posteriori lombari che andranno ad estendere il rachide lombare, prendendo l’appoggio sul sacro, Il tutto farà si 2 che si avrà un’accentuazione della curva lombare. con alterazioni posturali, inoltre, la rigidità della fascia porterà a delle retrazioni con riorganizzazione delle catene muscolari, iperprogrammandosi o ipoprogrammandosi con la congestione di alcuni organi dell’addome.
A livello muscolare avremo che i muscoli laterali del tronco avranno un’influenza sul movimento della gabbia toracica: principalmente il quadrato dei lombi, forma un tappeto muscolare quadrilatero disteso fra l’ultima costa, la cresta iliaca e il rachide (le prime cinque vertebre lombari), il trasverso.
Inoltre, i legamenti del diaframma e dei visceri sulla colonna tenderanno a trazionare le vertebre verso l’interno, accentuando la lordosi.
Fascia e respirazione
Se ci troviamo in un’alterazione posturale dovuta a varie cause, avremo alterato il sistema fasciale con rigidità e retrazioni, le catene muscolari che tenderanno ad organizzarsi, iperpogrammandosi o ipoprogrammandosi ed i visceri con la congestione di alcuni organi. Nelle alterazioni posturali, dovute a svariate cause e concause, avremo che la muscolatura inspiratoria (sternocleidomastoideo, scaleni, grande e piccolo pettorale) sono accorciati, mentre i trapezi e i muscoli posteriori della colonna sono allungati ed ipotonici ma sottoposti ad una continua tensione per opporsi alla caduta in avanti. La presenza di dolore nella regione posteriore della colonna, è dovuto ad uno stato infiammatorio come risposta a questa tenzione, che porterà come protezione, ad una restrizione fasciale, prima profonda e poi superficiale. Questo meccanismo farà si che, in quel punto si avrà una congestione vascolare e linfatica.
Obiettivi
Il primo fattore è quello di riacquistare la coordinazione respiratoria. La respirazione la possiamo paragonarla ad un’onda che, in fase inspiratoria, inizia dal diaframma a far salire la pancia e poi si propaga facendo espandere il torace e successivamente la clavicola. Nella espirazione avremo il movimento nel senso opposto. Il lavoro posturale perciò avrà il tutto coadiuvato il lavoro:
• sulla fascia, per ripristinare i tessuti e agli organi, la fluidità, la viscosità e l’elasticità così da liberare le restrizioni per ottenere il corretto equilibrio articolare.
• la sinergia articolare muscolo – scheletrica
• la coordinazione neuromuscolare
• utilizzare le tecniche articolari, ove sussistono dei blocchi o restrizioni
• l’elasticità e mobilità articolare, tendinea e muscolare
• riattivare i pattern neuromotori
• il recupero della forza nella muscolatura profonda posturale e successivamente in quella superficiale.
• riacquisizione degli schemi motori corretti necessari per la corretta esecuzione dei movimenti.
Tutto questo il lavoro sulla meccanica respiratoria, tu tutti e tre i piani, mi darà la possibilità di migliorare la mobilità, lo scambio gassoso nei tessuti, l’ossigenazione dl cervello e quindi anche il funzionamento neuromotori. Dott- Francesco Ducci
Bibliografia:
– G. Agliata: le afferenze posturali
– Mike Maric: la scienza del respiro
– i.A. Kapandji: fisiologia articolare
– tronco e rachide vol. III°
– M. Chiera, N.Barsotti, D.Lanaro, FBottaccioli: la PNEI e il sistema miofasciale, la struttura che connette