Le fibre nervose del sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) che si intrecciano o anastomizzano in modo completo in alcuni punti specifici del nostro corpo sono denominate “plessi nervosi”.
Essi permettono agli organi di regolare le varie funzioni del corpo in modo autonomo ma possono anche essere all’origine di numerose disfunzioni che possono essere definite nel senso di iperattività e ipoattività.
LE DISFUNZIONI
In soggetti con infezione da Covid-19 s’instaurano dei meccanismi disfunzionali multipli che possono interessare l’ intero organismo. Tale relazione è riconducibile al collegamento anatomico funzionale che si instaura per mezzo della catena fasciale viscerale (tendine centrale) e per i collegamenti neuroendocrini, vascolari e linfatici presenti all’interno di queste strutture fasciali.
Esistono numerosi plessi distribuiti all’ interno del nostro corpo. Per quanto riguarda il trattamento fasciale osteopatico che si propone in questo elaborato verranno presi in considerazione sette plessi.
In senso caudo-craniale sono IL Plesso coccigeo, ipogastrico, epigastrico, cardiopolmonare, tiroideo, ipofisario, epifisario cerebrale.
Le alterazioni murfo-funzionali che il virus provoca a livello dei tessuti e degli organi in cui si instaura l’ infezione lascia alterazioni tali che possono generare delle risposte anomale a più livelli, anche in seguito alla risoluzione della patologia acuta.
Va considerato inoltre che tale infezione, oltre al quadro clinico, provoca nei pazienti stress e disagi che coinvolgono la sfera emotiva, psicologica e sociale: questi sistemi sono intimamente interconnessi con gli aspetti funzionali dei visceri e dei sistemi corporei grazie alla fitta rete neuroendocrina, biochimica, immunologica e vascolare presente in tutto il nostro corpo. Questo network corporeo decorre proprio all’interno della fascia che ne conserva le informazioni e permette una regolazione a più livelli rendendo le risposte fisiologiche più efficaci. Risulta intuitivo come la patologia associata a Covid-19 non coinvolga solamente gli aspetti fisiopatologici ma anche quelli psicocorporei permettendoci di utilizzare la struttura fasciale, in questo caso la regolazione del Sistema nervoso autonomo, come indicatore dello stato di salute del paziente e contemporaneamente come strumento terapeutico.
Le risposte organiche
Le risposte che il nostro corpo esprime nelle diverse situazioni devono sempre rispondere a leggi di efficacia (eliminare le cause del dolore o dello stress), efficienza (minor dispendio energetico) ed ergonomicità (mantenere una corretta postura). La fascia è fondamentale per coordinare queste funzionalità ed esistono numerose tecniche in ambito della terapia manuale osteopatica in grado di intervenire su queste strutture: in relazione ai postumi da Covid-19 mi sembra utile proporre un tipo di approccio globale che permetta di riequilibrare il Sistema nervoso autonomo, permettendone un “reset” funzionale e che coinvolga i plessi nervosi situati lungo i centri neuro-viscerali dei sistemi orto e para-simpatico. Questo approccio ha due grandi vantaggi: agisce sugli aspetti dell’innevazione e della vascolarizzazione dei tessuti colpiti dall’infezione da Covid-19 garantendone una migliore funzionalità e permette un abbassamento dei livelli di stress dell’organismo e facilita il recupero energico utile al miglioramento delle performance dei sistemi psico-neuro-endocrino- immunologici.
LA RISPOSTA
La risposta al trattamento dei plessi del sistema nervoso autonomo, specie in presenza di disfunzioni, è molto rapida. Ciò si manifesta immediatamente durante la sessione terapeutica, o nell’arco di pochi giorni dopo il trattamento. In ogni caso, vi sarà una risposta funzionale rapida. Una mancanza di risposta è nella maggior parte dei casi dovuta ad un trattamento inadeguato. Il trattamento inizia sempre dal plesso 1 e procede fino al numero 7. Si passa al successivo solamente dopo aver normalizzato il plesso da trattare, o almeno dopo averne ottenuto un miglioramento. Data l’onnipresenza dei plessi, non ci sarà un trattamento che non influenzi queste strutture, pertanto qualsiasi seduta osteopatica agirà direttamente o indirettamente su plessi. Tuttavia, dovremmo tenere a mente che il trattamento di tutti i plessi è un processo lungo che richiede un percorso terapeutico completo che può essere svolto solo sistematicamente.
Il trattamento di tutti i plessi di solito ha successo quando il paziente lamenta uno stato di affaticamento protratto e una mancanza di energia, nel caso di depressione durante stagioni temperate, in conseguenza a situazioni di stress prolungato (come ad esempio dopo una patologia prolungata: Covid-19. Nella maggior parte dei casi i risultati sono immediati, con la completa scomparsa dei sintomi. In tutti gli altri casi trattiamo i plessi individuali quando necessario, sulla base della disfunzione presente e dell’area che deve essere trattata.
Se abbiamo a che fare con un problema urogenitale, i plessi di solito coinvolti sono il n. 1 e il n. 2 e il n. 6;Il plesso n. 3 e in misura minore anche il n. 2 sono coinvolti nei processi digestivi e in stati alterati di tale funzione; nel caso di problemi cardiopolmonari, è coinvolto principalmente il plesso n.4, senza dimenticare le sue relazioni con i plessi n.3 e n.5
Bibliografia:
- Agliata G., Le afferenze posturali, Ed. AbbìAbbè, Napoli, 2010.
- Barral J.P. , Manipolazione Viscerale II, Castello editore, 1998.
- Chila A.G., Fondamenti di medicina osteopatica, CEA Editore, 2015.
- Kandel E. R., Schwartz J.H., Jessel T.M, Principi di Neuroscienze (terza edizione), Casa Editrice
- Ambrosiana, Milano, 2003
- Liem T., Tozzi P., Chila A., Il sistema fasciale in ambito osteopatico, Ed. Edra, 2018.
- Pagliaro R. , Osteopatia Viscerale – Il sistema pneumofonatorio e cardiovascolare, Ed. Edra, 2018
Sitografia:
- www.aipu.it