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Per la Settimana mondiale dall’1 al 7 agosto il Ministero lancia il video “E’ Naturale!”. Promuovere l’allattamento al seno potrebbe salvare più di 820.000 vite ogni anno

[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] L[/dropcap]’allattamento al seno, costituisce una prevenzione sia per il bambino che per la madre ed ha anche un impatto positivo sull’economia.
Ma ancora oggi solo 4 bambini su 10, ricevono il latte materno come unico alimento nei primi 6 mesi eppure, estenderlo a tutti potrebbe salvare più di 820.000 vite ogni anno oltre che, comportare risparmi per 340 miliardi di dollari annui.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda l’allattamento al seno in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita e che continui ad essere la scelta prioritaria anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino ai due anni di vita ed oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino.
Questo perché, il latte materno è il nutrimento più sano e specifico per ogni bambino, è disponibile in ogni momento ed è gratuito oltre che avere innumerevoli benefici sia per la mamma che per il bambino:

  • Rafforza e consolida il legame del neonato con la mamma (bonding)
  • fornisce al neonato un’alimentazione completa (benefici nutrizionali) nelle giuste proporzioni, ed è facilmente digeribile;
  • protegge il neonato dalle infezioni e aiutano a prevenire alcune malattie e allergie;
  • porta comprovati benefici alla salute della mamma, poiché riduce il rischio di emorragie post partum, di osteoporosi dopo la menopausa e quello di cancro del seno e dell’ovaio.

In occasione della settimana dell’allattamento al seno, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dal primo al 7 agosto, il Ministero della Salute ha realizzato un video, in onda in questi giorni sulle reti Rai, che ha come testimonial i comici Nuzzo&DiBiase.
Lo slogan scelto per la nuova campagna lanciata dal ministro Giulia Grillo “È naturale!” per promuovere l’allattamento al seno quale gesto sano e naturale, anche negli ambienti pubblici o nei luoghi di lavoro: “sempre e ovunque”.
La scelta del Ministero di ‘pubblicizzare’ l’allattamento materno, spiega Maria Vicario, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (Fnopo), “è d’aiuto agli innumerevoli inviti che ostetriche, ginecologi, neonatologi e pediatri rivolgono da tempo ma che non sempre è facile seguire“.
Per questo, “è importante che le donne frequentino i corsi di accompagnamento alla nascita, e dopo il parto, i corsi di sostegno all’allattamento”. L’appello alle neomamme, conclude, “è di non scoraggiarsi davanti alle prime difficoltà e di chiedere consiglio alle ostetriche che sapranno aiutare, anche nei casi in cui, per specifiche situazioni, si dovesse optare diversamente”.
Secondo l’Oms sono necessarie anche delle precise scelte politiche a livello nazionale, come: “la concessione di un congedo di maternità retribuito per un minimo di 18 settimane e un congedo di paternità retribuito per incoraggiare la responsabilità condivisa”, oltre a “un posto di lavoro adatto a supportare la prosecuzione dell’allattamento e assistenza all’infanzia a prezzi accessibili”.

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