Questo elaborato nasce sia dalla mia esperienza personale lavorativa di infermiere che dalla mia esperienza di paziente a causa di un brutto incidente stradale successo anni fa. Abbraccia le tematiche fondamentale delle metodologie adottate dalla prescrizione medica alla somministrazione farmacologica ed i vari metodi adottato per ovviare a degli errori che si possono provocare sia attivamente che passivamente durante questo delicato processo quotidiano.
La preparazione e la somministrazione dei farmaci è una responsabilità primaria infermieristica in uno alla responsabilità degli errori che possono nascere durante il processo di preparazione e somministrazione farmacologica. Ci sono varie metodiche per limitare gli errori, tra cui uno studio che mi ha colpito molto che tratta di errori che avvengono durante il passaggio delle consegne che è un momento delicato per cercare di rendere chiaro, conciso e completo il quadro di ogni singolo paziente al collega del turno successivo. Si parla pure di rendere l’errore una fonte da cui imparare e quindi di promuovere la loro segnalazione anche in forma anonima in quanto “La sicurezza dei pazienti e la riduzione degli errori in terapia farmacologica, rappresentano una priorità dell’assistenza sanitaria”.
Infatti dall’aumento smisurato delle cause medico-legali ci viene in auto il risk management che si è arricchito sempre più di valenze deontologiche, entrando a far parte degli interventi per il miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie.Ci sono ovviamente anche le responsabilità di un coordinatore infermieristico nell’ambito di questo delicato processo di preparazione e somministrazione farmacologica in quanto “intrinsecamente, essendo competente di farmacologia, è considerato riferimento per l’equipe ed è investito di un ruolo che ne stabilisce e riconosce la capacità gestionale di intere strutture operative. Dotato di competenze di management, è in grado di provvedere e gestire risorse umane, materiali ed economiche. Nel caso specifico è riconosciuta a questa figura la responsabilità legata alla gestione dei farmaci nel processo di approvvigionamento, conservazione, controllo scadenze e gestione in toto”.
Quindi “in primis il coordinatore e gli infermieri da quest’ultimo nominati in secundis, sono tenuti ad effettuare il controllo periodico della scadenza dei farmaci, dell’integrità delle confezioni e del rispetto delle norme previste per la conservazione” per non incorrere nel reato di cui all’art. 443 c.p. In conclusione come ha sancito la Cassazione oggi gli infermieri sono professionisti laureati (dottori in Infermieristica), obbediscono ad obblighi giuridici autonomi rispetto a quelli del medico, e sono quindi pienamente responsabili delle proprie azioni, sia in ambito civile che penale. Sono intervenute negli ultimi anni alcune sentenze della Cassazione che hanno evidenziato come l’infermiere sia tenuto, nell’ambito del rapporto di collaborazione con il medico, a segnalare eventuali errori o anomalie che abbia personalmente riscontrato.”
Per quanto riguarda espressamente la figura del coordinatore detiene una responsabilità diretta indubbiamente importante nei riguardi degli infermieri che coordina, delle persone oggetto delle somministrazioni terapeutiche e della salute pubblica. Tra le azioni raccomandate dai documenti ministeriali e dalle più recenti produzioni della comunità scientifica, rammentiamo la necessità di effettuare i controlli e le verifiche programmate della sussistenza delle condizioni ottimali in senso lato dei farmaci. Ancora tutt’oggi questo tema è attuale e sempre pieno di insidie con tutto che con l’era tecnologica vi sarebbero tanti studi e tante tecniche per poter ovviare a tantissimi errori effettuati durante questo delicato processo di preparazione e somministrazione farmacologica. Si sente parlare tantissimo di ricerca e con esattezza di ricerca infermieristica, ma ancora non si capisce che mancano le basi della buona e giusta pratica infermieristica.