Parte nel cuore della periferia nord di Napoli, a Scampia, il polo universitario della Federico II dedicato alle professioni sanitarie. Si tratta di un vero e proprio Campus dell’Ateneo, il primo in Italia precipuamente e interamente dedicato alle lauree e alla formazione delle 19 Professioni sanitarie, tutte afferenti all’Ordine professionale autonomo costituito con la legge 3 del 2018. “Un progetto che giunge in porto dopo 15 anni di attesa – sottolinea Franco Ascolese, presidente dell’Ordine delle professioni sanitarie di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta – il polo è un’eccellenza per la formazione ma mancano all’appello 4 corsi di laurea per la carenza di personale, un nodo peraltro comune alla Vanvitelli. Senza assunzioni sia la formazione sia l’assistenza non sono sostenibili. Da sanare ci sono situazioni boccate da anni. Alla Federico II mancano all’appello almeno 150 professionisti e altri 100 alla Vanvitelli. Gli impegni presi dai vertici della Federico II sono per attivarne almeno due entro la prossima primavera e anche con la Vanvitelli è in corso un confronto serrato per sanare questa situazione”.
IL TAGLIO DEL NASTRO
Lunedì 17 ottobre alle 11, al taglio del nastro della avveniristica struttura, intervengono tutte le autorità nazionali e regionali. In prima fila il rettore Matteo Lorito, il ministro dell’Università e della Ricerca scientifica Cristina Messa, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. E poi Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia responsabile delle attività formative che avranno luogo nel complesso di Scampia e il manager dell’azienda ospedaliero universitaria Giuseppe Longo. Testimonial della della giornata Zeudi Di Palma, studentessa federiciana di Scienze sociali e Miss Italia 2021. Già da lunedì iniziano le lezioni in aula per circa 100 studenti dei 660 che si sono iscritti al primo anno dei sedici corsi di laurea triennale delle professioni sanitarie (sei invece i corsi attivati della magistrale).
La struttura si articola in 5 piani più altri due sotto il livello stradale per un totale di 33 aule tra interrato, pianoterra, primo e secondo piano predisposte per lezioni frontali o a gruppi. La struttura ospita anche laboratori, biblioteche, spazi di lavoro per studenti e ricercatori, punti informativi e ambulatori oltre a spazi dedicati alla day surgery che saranno a disposizione dei cittadini residenti a Scampia.
IL NODO DEL PERSONALE
Per il via libera ai servizi di medicina territoriale bisognerà ancora attendere la consegna degli arredi sanitari mentre per il personale l’Azienda ospedaliera Universitaria deve procedere come detto e sta procedendo ai reclutamenti. Per gennaio-febbraio dovranno concludersi gli arruolamenti promessi per almeno 45 figure professionali per una mezza dozzina di aree formative e assistenziali afferenti alle 19 professioni sanitarie a fronte di una carenza stimata di 150 camici bianchi di varie qualifiche. Un analogo processo è in corso per la Vanvitelli.
“Quello della carenza di personale è un nodo che, come ente di autogoverno delle professioni sanitarie – avverte Franco Ascolese, presidente dell’Ordine delle professioni sanitarie di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta – abbiamo già sottoposto all’attenzione delle autorità regionali e accademiche sia della Federico II sia della Vanvitelli. Attualmente la carenza è tale da mettere a rischio la sostenibilità delle attività formative e per quattro figure professionali mancano del tutto i corsi di laurea – Terapisti occupazionali, Assistenti sanitari, Educatori e Podologi – gli studenti di queste aree sono comunque ancora costretti ad andare fuori regione per conseguire titoli accademici che saranno centrali anche ai fini del potenziamento della sanità territoriale come previsto dal Pnrr. Mancano in generale figure chiave – conclude Ascolese – per tradurre questo sforzo in un’attività formativa adeguata al nuovo polo realizzato a Scampia”.
“Ad oggi apprezziamo lo spirito di collaborazione che la Regione, con la direzione generale, le aziende universitarie e l’Università stessa con le presidenze delle scuole di medicina dei professori Catapano e Triassi e i rettori Lorito e Nicoletti, stanno facendo per risolvere il problema delle carenze ma è poco viste le lacune di specialisti e professionisti sanitari afferenti ai 19 Albi dell’Ordine necessari per l’attivazione dei nuovi corsi di laurea”.
Un analogo percorso per il potenziamento delle strutture assistenziali e didattiche afferenti alle funzioni delle professioni sanitarie è in corso per la Vanvitelli.
I LABORATORI
Solo a conclusione della fase dei reclutamenti dunque è previsto l’allestimento di laboratori di ricerca agli ultimi piani dell’edificio per i quali bisognerà attendere dunque almeno la prossima primavera. In cantiere anche una Academy del Cnr per la progettazione e sviluppo di farmaci su tecnologia a Rna come quella che ha portato al confezionamento dei vaccini antiCovid. Al piano seminterrato della struttura trova posto l’Aula magna da oltre 500 posti. Si lavora anche alla attivazione delle aule per le esercitazioni e degli spazi per ambulatori e tirocinio pratico che per ora restano al Policlinico di via Pansini.
LA STORIA DEL POLO
Un parto fungo e difficile quello del polo di Scampia della Federico II durato appunto oltre 25 anni. Le prime mosse furono avviate infatti nel 1997 dal Magnifico dell’epoca Fulvio Tessitore che oltre a progettare il trasloco di Agraria siglò anche la prima intesa con l’amministrazione di Palazzo San Giacomo e con la Regione per realizzare anche un Polo dell’uNiversità a est, a San Giovanni a Teduccio. Fu negli anni seguenti il suo successore Guido Trombetti a firmare l’intesa nel 2006 con Rosa Russo Iervolino e Antonio Bassolino, quest’ultimo sia nella vesta dei sindaco sia in quella di presidente di regione.
Il polo di Scampia si inserisce in un più ampio progetto di potenziamento e allargamento delle sedi dell’Ateneo Federiciano sia nel Centro storico sia alla realizzanda Cittadella della Scienza finanziata dal Pnrr che sorgerà a est che prenderà vita per una porzione ampliando la struttura di San Giovanni a Teduccio dove sono state acquistate due nuove strutture adiacenti al Campus e per l’altra puntando sulla Manifattura Tabacchi che in questi anni ha subito varie predestinazioni, prima come cittadella della Polizia, poi come area urbana e ora, in via definitiva, destinata appunto a diventare il fulcro della Cittadella della scienza in cui impiantare attività di ricerca e alta formazione con un sostanzioso cofinaziamento della Regione, senza contare i progetti per 5 Residenze universitarie di cui la Federico II è carente.