Si era chiusa tristemente una pagina di storia della sanità campana. Le strutture ospedaliere Santa Maria del Popolo degli Incurabili, San Gennaro e l’ospedale dell’Annunziata riapriranno i battenti in una nuova veste dopo anni di crolli, trasferimenti di unità operative in altri complessi – Pellegrini e Ospedale del Mare – e incertezze. Complessi che avevano fatto la storia plurisecolare connotata di eccellenze, tra cui il medico Giuseppe Moscati, con numerosi professionisti che ancora contribuiscono all’eccellenza del Servizio Sanitario Nazionale. Un connubio strettissimo e virtuoso tra teoria e pratica che, per fortuna, non si allenta, ma che anzi avrà un nuovo volto. Vediamoli nel dettaglio.
L’ospedale degli Incurabili, dopo il cedimento strutturale di una parte della chiesa nel 2019, dovrebbe riaprire dopo i lavori previsti entro il 2026 con l’apertura di Casa e Ospedale di Comunità, lungodegenza e riabilitazione funzionale prevedendo servizi diagnostici e ambulatoriali per un totale complessivo di 87 posti letto. La ristrutturazione darebbe giustizia e valore ai patrimoni storici adiacenti alla struttura quali il Museo delle Arti Sanitarie, la Farmacia Settecentesca e la Biblioteca storica per un intervento complessivo ammontato a 106, 8 milioni di euro. In attesa di ricevere le autorizzazioni finali tra cui quelle della Soprintendenza per i vincoli di carattere socio-artistico legati al Complesso nato nel 1521 per volere di Maria Lorenza Longo che pronunciò la famosa frase affissa sulle mura: ”Qualsiasi donna, ricca o povera, patrizia o plebea, indigena o straniera, purchè incinta, bussi e le sarà aperto”.
Per l’ospedale dell’Annunziata, nato nel Medioevo e nel 1876 sorta la prima clinica pediatrica, si manterrà la vocazione pediatrica: una Casa e un Ospedale di comunità pediatrici, unità complesse di cure primarie pediatriche, day hospital e day surgery per un totale complessivo di 60 posti letto con tempi previsti di apertura nel 2025 con un costo complessivo di 27,5 milioni di euro.
Per il San Gennaro, invece, tempi più lunghi: l’ospedale della Sanità aprirà nel gennaio 2026 con Casa e Ospedale di comunità, Hospice, Struttura intermedia residenziale e Speciale Unità di accoglienza permenente: questi ultimi due si trattano rispettivamente di una struttura dedicata ai pazienti con disturbi pschiatrici che necessitano di supporto sociosanitari, mentre l’altra fornirà cure assistenziali ad alta intensità assistenziale. Un complesso con un totale di 58 posti letto e con un investimento di 28 milioni di euro.
Un progetto ambizioso di 160 milioni di euro finanziato da Fondi Por Fesr, PNRR, regionali e nazionali. E il personale sanitario? Si utilizzerà quello che già c’è. Una perdita storica significativa che è stata compensata da una sfida ardua: mantenere un tesoro inestimabile, plurisecolare, legato alla storia e alla cultura di un centro storico noto in tutto il mondo che si fonderà con una riqualificazione funzionale attesa da tempo.