Molto grave la situazione che si sta osservando nell’Ospedale di Budrio, dichiarano il responsabile del sindacato UILFPL per l’Ausl di Bologna Massimo Aufieri e la Responsabile UILFPL per l’Ospedale di Budrio Debora Amato. Sin dagli inizi di Aprile, quando iniziarono le segnalazioni dei primi casi sospetti Covid, abbiamo inviato diverse comunicazioni alla direzione dell’Ausl in quanto la situazione che veniva a delinearsi consigliava un intervento immediato sia di carattere organizzativo nonché per gli adeguati strumenti di protezione individuale considerato altresì che nei reparti dell’Ospedale di Budrio vi erano anche accessi costanti dall’esterno. Preoccupa, aggiungono Aufieri e Amato, che nel momento in cui si sta ragionando della Fase 2, della riapertura di quasi tutte le attività economiche, a partire dalla vendita al dettaglio, si debba osservare in palese controtendenza con i dati dei contagi complessivi che nel contesto di una struttura Ospedaliera Pubblica ben …28……degenti e 16…..dipendenti siano stati contagiati. Agli inizi della pandemia, evidenziano i sindacalisti, si poteva anche pensare che le strutture fossero state colte impreparate, che gli adeguati strumenti di protezioni individuali non fossero costantemente disponibili, che la poca conoscenza del virus non permettesse protocolli, percorsi, indicazioni e procedure estremamente affidabili, ma a distanza di mesi queste circostanze sono state superate anche grazie al lavoro svolto, in termini di indirizzo, dall’Assessorato alla Salute della nostra Regione.
La situazione che si è creata a Budrio denota pertanto, a nostro avviso, gravi carenze organizzative che hanno messo a rischio la salute di pazienti, operatori e cittadini, per le quali riteniamo si debbano accertare responsabilità oltre che valutare lo spostamento temporaneo di attività per procedere ad una massiccia sanificazione dell’intera struttura ospedaliera di Budrio. In un momento come questo, dopo mesi di restrizione delle libertà individuali, della necessità di procedere alla ripresa delle attività produttive in massima sicurezza, tutti infatti sappiamo quanto un passo falso oggi potrebbe compromettere il domani, riteniamo che oltre ai tamponi ai degenti e agli operatori sia svolta una indagine epidemiologica ad ampio raggio, a partire da tutti coloro che hanno frequentato l’Ospedale di Budrio nelle ultime settimane, concludono Aufieri e Amato.