A meno di un mese di distanza dal semaforo verde fatto scattare agli inizi di agosto dal Consiglio di Stato allo schema di decreto del ministro della Salute per l’istituzione di un autonomo Ordine dei Fisioterapisti stamani, in occasione della celebrazione della giornata mondiale della fisioterapia 2022, il ministro Roberto Speranza ha firmato l’atto definitivo che con forza di legge dà vita all’Ordine che rappresenterà in Italia circa 70mila professionisti che avranno un ruolo cruciale, insieme alle altre 18 professioni sanitarie, in seno al processo di rifondazione delle cure di prossimità previste e finanziate con i fondi del Pnrr.
A darne notizia è stato lo stesso ministro Speranza intervenuto in un collegamento diretto durante il convegno Aifi (Associazione italiana fisioterapisti italiani) di celebrazione dell’evento.LO stesso Speranza ha poi rilanciato la notizia in un tweet. L’istituzione di un Ordine specifico e autonomo dei Fisioterapisti è l’approdo di un processo iniziato sin dall’atto della costituzione dell’Ordine delle professioni sanitarie con la legge 3 del 2008 e ora consentirà la valorizzazione delle attività di cura ambulatoriali e domiciliari per la riabilitazione successiva a traumi e insulti cardiovascolari.
“Ho firmato il decreto che istituisce l’Ordine dei Fisioterapisti – ha detto e scritto il ministro Speranza – è un riconoscimento del ruolo importante di questa professione sanitaria. Nella Giornata Mondiale della Fisioterapia dobbiamo valorizzare sempre più ogni donna e ogni uomo del SSN, il nostro bene più prezioso”.
LA LEGGE
Com’è noto la legge 3 del 2018, varata dall’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nell’ambito della riforma degli Ordini delle professioni sanitarie permette l’istituzione di un autonomo Ordine quando un albo professionale afferente superi i 50 mila professionisti rappresentati. I fisioterapisti come detto sono oggi in Italia quasi 70 mila e quindi la precondizione è rispettata così come l’impianto della norma che con decreto lo istituisce, come ribadito di recente dal Consiglio di Stato.
Accolto con un applauso nel collegamento in remoto (il ministro era in viaggio) da palazzo Giustiniani dove si è svolto il congresso Aifi, Speranza ha ringraziato per il lavoro svolto dai fisioterapisti in questi anni: “Siete un pezzo importante del Servizio sanitario nazionale – ha detto Speranza – che dobbiamo difendere con ogni energia. Oggi è un giorno importante. Proprio stamattina ho firmato formalmente il decreto che ufficialmente istituisce la Federazione nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista. Arriva a compimento una lunga e importante procedura merito di un lavoro condiviso comune e di un lavoro di tante persone che si sono impegnate in questi anni”. Nel merito: “Eravate già prima un pezzo del Ssn e lo siete ancora di più ora. Non siamo in un tempo come gli altri ma in un tempo eccezionale. Gli anni della pandemia hanno dimostrato che serve investire sulle donne e gli uomini della Sanità italiana. Ho fatto tutto il possibile in questi anni per aumentare le risorse della Sanità italiana. Si metteva mediamente un mmiliardo all’anno oggi 3 mld in più rispetto a tre anni fa e siamo solo a un pinto di partenza. Dobbiamo mantenere i finaziamenti sopra il 7 per cento rispetto a quello che abbiamo come Pil.
Abbiamo bisogno oggi di investire su una leva essenziale. Non sono parole ma sono fatti su cui ci siamo misurati. La partita del personale è decisiva. Dobbiamo superare la logica dei silos chiusi e tetti di spesa che hanno caratterizzato negli ultimi anni il governo della Salute. Oggi tutto il miliardo per la spesa territoriale sarà collocata fuori dal tetto del 10 per cento ma bisognerà fare ancora di più in un clima unitario. Politiche per la salute un grande patrimonio del Paese. L’Italia deve investire con ancora più coraggio su questo prezioso presupposto. Ogni traguardo è un punto di arrivo ma anche un punto di partenza. Lo dico a voi tutti impegnati in questo ambito. La vostra comunità e il vostro mondo raggiunge un traguardo ma è sicuramente un punto di partenza anche per offrire ogni giorni servizi migliori ai nostri cittadini oltre a garantire la rappresentanza. L’obiettivo è avvicinare la vita delle persone al meraviglioso articolo 32 della Costituzione che è il faro che deve illuminarci ogni giorno: “La Repubblica tutela la Salute come fondamentale diritto dell’individuo, come interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Poche parole meravigliose dei padri costituenti ci dicono quel è la traccia impresse nella nostra Carta. Insieme siamo più forti ma dobbiamo lavorare ogni giorno per tutelare questa leva del nostro Ssn”.
Emozionato dall’introduzione di Speranza il presidente della Commissione nazionale d’Albo dei Fisioterapisti, Piero Ferrante che ha così commentato dal palco: “L’emozione è forte, è una cosa forte che tutti abbiamo voluto, generazioni di fisioterapisti hanno lavorato e per decine di anni colleghi hanno sperato in questo momento. Non posso non pensare a uno in particolare di questi colleghi di cui non farò il nome ma tutti noi sappiamo di chi sto parlando. Se fosse qui farebbe la “Ola” molto più di tutti noi. Ma noi siamo qui anche per lui e questo percorso ha visto il suo esito anche per quello che è stato fatto. Non posso non pensare in questo momento agli uomini e alle donne e ai colleghi fisioterapisti che ogni giorno si relazionano e che in questo modo vedono più chiara la loro identità e famiglia. Certo questo non è l’anno zero ma l’anno uno.
Noi entriamo nelle famiglie e nelle loro sofferenze, portatori sani di quelle istanze di cura che in questo modo sarà sicuramente più facile perfezionare. E’ ora un nuovo inizio che accettiamo con piacere. L’Ordine – ha poi concluso Ferrante – è un luogo di riconoscimento, di confronto ma anche un luogo di condivisione e collaborazione tra tutte le professioni sanitarie e solo quando saremo capaci di mettere a punto al 100 per cento la nostra macchina organizzativa noi mettndoci in relazione con tutte le professioni sanitarie e in primisi di quelle di cui abbiamo fatto parte saremo capaci di essere più attenti accorti ed efficaci e più efficienti.
L’Ordine dei fisioterapisti sarà presente in prima persona alle mutate esigenze dei cittadini e affronteremo a piene mani le sfide del Pnrr ci sta ponendo davanti ed essere ancora più fattivi nel mettere a punto la nostra vita professionale. L’Ordine ci accompagnerà e sarà di supporto non solo a livello centrale ma ancor più a livello periferico per intercettare i bisogni dei cittadini e farsi latore degli interessi dei cittadini. Tutta la nostra attività umana e professionale come ha detto il ministro è plasmata sull’articolo 32 della Costituzione”.
Puntuale è giunto giornale sanità ha raccolto anche il Commento di Teresa Calandra presidente nazionale della Federazione nazionale degli ordini Tsrm-Pstrp.
“Il decreto non cambia la rappresentatività istituzionale dei Fisioterapisti in quanto dal 2018 con la legge 3 insieme alle altre 18 professioni da noi rappresentate ha fatto parte di un sodalizio ordinistico in cui hanno trovato posto nei Consigli direttivi e nelle Commissioni di albo oltre che nel Comitato centrale e nella Commissioni di albo nazionale. Evidentemente la costituzione in un Ordine autonomo ne accresce l’autonomia e il rapporto con le altre professioni avverrà attraverso i rapporti interordinistici anziché nelle dinamiche interne di uno stesso Ordine. Noi siamo per la massima integrazione, le professioni sanitarie hanno forza in virtù della loro unità. Stare insieme è difficile ma abbiamo dimostrato in questi quattro anni che il processo può essere costruttivo.
La sintesi a volte cercata in altri casi forzata, di storie diverse, di intendimenti diversificati, di sensibilità, competenze ed esperienze differenti siamo sempre più convinti che è una ricchezza mentre la parcellizzazione può diventare un vulnus all’unità. Siamo certi che anche a Fisioterapisti in questi anni di esperienza comune, hanno respirato e assunto il valore della rinuncia alla rivendicazione corporativa a favore di interessi plurali e di sistema. Una base sulla quale i Tecnici di radiologia, che esprimevano il primo nucleo delle professioni sanitarie in virtù della loro numerosità, hanno poi costruito l’edificio comune delle professioni sanitarie progettato con la legge 3/2018 al posti dei Collegi che furono dei Tsrm assumendo una forza significativa per sbarrare il passo all’abusivismo professionale vera piaga di questo ambito, rivendicare percorsi formativi sempre più qualificati, introdurre un ruolo ben preciso nell’ambito della clinica delle diversificate espressioni professionali”.