È stata firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza l’ordinanza di proroga fino al prossimo 31 Ottobre dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (RSA), gli Hospice, le strutture riabilitative e le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.
Una decisione, questa, che nasce dalla necessità di continuare a non abbassare la guardia considerato che i contagi da Covid-19 hanno ripreso a crescere e la campagna vaccinale per la somministrazione della quarta dose con i vaccini bivalenti viaggia a rilento. Viene così ritenuto ancora necessario prestare attenzione e prudenza soprattutto per tutte le strutture sanitarie che ospitano persone vulnerabili. Dopo il 31 ottobre, il nuovo Governo in carica deciderà come proseguire su questo fronte.
Su autobus, metropolitane, treni e pullman invece, per cui l’obbligo era stato prorogato nel giugno scorso fino al 30 Settembre, considerata la maggiore facilità di contagiarsi in quanto ambienti chiusi, a partire dal 1 ottobre non sarà più obbligatorio indossare la mascherine di tipo Ffp2. Con l’inizio dell’anno scolastico invece, è già decaduto l’obbligo di indossare la mascherina anche per i docenti e per gli studenti, fatta eccezione solo per i soggetti fragili.
Nei luoghi di lavoro privati, infine, l’ultimo protocollo siglato dalle parti sociali stabilisce che fino al 31 ottobre la mascherina dovrà essere indossata solo dai lavoratori che non possono rispettare la distanza di sicurezza. Dopo questa data i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori discuteranno sugli interventi futuri.
Il Vaccino Bivalente Comirnaty original per le varianti Omicron BA.4-5
La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) di AIFA, nella riunione del 14 settembre scorso, ha deciso di rendere disponibile l’utilizzo del vaccino bivalente Comirnaty Original/Omicron BA.4-5, approvato dall’Agenzia europea per i medicinali (EMA), come dose booster per tutti i soggetti previsti dall’indicazione autorizzata.
La CTS ribadisce che la popolazione a maggior rischio di sviluppare malattia grave, per la quale quindi la dose booster è raccomandata in via prioritaria, è rappresentata dai soggetti che presentano fattori di rischio e dagli over 60. Tutti gli altri soggetti possono comunque vaccinarsi con la dose booster su consiglio del medico di medicina generale o come scelta individuale. Secondo il parere della CTS inoltre, al momento non ci sono elementi per esprimere un giudizio preferenziale nei confronti dei diversi vaccini bivalenti disponibili (ceppo originario BA.1 e BA.4-5): tutti aumentano la protezione contro diverse varianti e aiutano a mantenere una protezione ottimale contro il COVID-19. Anche il vaccino bivalente BA.1, infatti, si è mostrato in grado di indurre, nei confronti della variante BA.5, una risposta anticorpale maggiore rispetto a quella del vaccino originario. In conclusione, entrambi i vaccini BA.1 e BA.4-5 possono essere raccomandati in via prioritaria come richiamo per tutti i soggetti di età maggiore di 60 anni o che presentano fattori di rischio.
L’AIFA pertanto, di concerto con il Ministero della Salute ha inserito nelle categorie prioritarie gli over 60, le persone fragili a causa di problemi di salute che abbiano più di 12 anni, gli operatori sanitari e le donne in gravidanza. Queste categorie di soggetti possono fare indifferentemente uno dei due nuovi vaccini Covid bivalenti.
La paura del contagio quindi, è tutt’altro che un lontano ricordo, e a quasi tre anni dall’inizio della Pandemia si rafforza la convinzione che non esiste il “rischio zero”.