Gli esseri umani non hanno mai vissuto tanto a lungo quanto nel Ventunesimo secolo.
In Europa, nel corso delle ultime cinque generazioni, l’aspettativa di vita è aumentata di quasi quarant’anni.
Questo risultato è senza dubbio il frutto delle migliori condizioni igieniche e delle nuove possibilità di cura delle infezioni grazie all’impiego degli antibiotici. Ma possiamo fare ancora meglio.
Come? Contrastando in maniera efficace le cause tipiche dell’invecchiamento che stanno emergendo dopo il miracolo economico degli anni Cinquanta.
Sovrappeso, stress, inattività, alimentazione errata, fumo, ipertensione arteriosa, diabete, dislipidemie sono ormai i compagni di viaggio della civiltà opulente.
Ciò va inquadrato anche nell’ottica della prevenzione primaria delle malattie che è il vero futuro della medicina.
Solo così, sul piano economico, il nostro sistema sanitario nazionale potrà sopravvivere. Gli obiettivi devono essere: ritardare l’insorgenza delle malattie, impiegare efficaci misure di prevenzione e ridurre al minimo il tempo durante il quale si rendono necessarie terapie mediche e assistenza, che presentano elevati costi sociali.
L’alimentazione, al di là della basilare definizione che identifica l’atto del nutrirsi, costituisce oggi l’insieme delle conoscenze scientifiche che hanno consentito di individuare modelli educativi, salutistici e sostenibili in grado di prevenire e, perché no, di curare le patologie del benessere.
Da un punto di vista genetico e funzionale, il corpo umano non è ottimizzato per gestire un eccesso di cibo.
Dalle scoperte effettuate, i biologi evoluzionisti ipotizzano che l’uomo dell’età della pietra avesse un livello di colesterolo inferiore a 100mg per decilitro, situazione che si riscontra ancora oggi in alcune popolazioni primitive tuttora viventi sul pianeta. Si può dedurre quindi che l’enorme progresso prodotto dalla civilizzazione, che ha messo a disposizione di tutti cibo in abbondanza, mette a dura prova il metabolismo dell’essere umano che non è riuscito ancora ad adeguarsi alle nuove condizioni di benessere. L’alimentazione è un’arma importantissima nel prevenire e nel ridurre le malattie cardiovascolari, il sovrappeso, il diabete e le dislipidemie.
Spesso, invece, si presta poca attenzione a quello che si mangia, tenendo conto solo della mera necessità di saziarsi senza considerare la quantità e la qualità delle calorie, la presenza di sostanze poco nutrienti e soprattutto il mantenimento dell’equilibrio tra l’introito calorico e la spesa energetica intesa sia come metabolismo basale e sia come dispendio energetico durante le attività fisiche ordinarie e straordinarie.
Patologie cardiovascolari
Per quanto riguarda la patologia cardiovascolare, esistono dei fattori di rischio immodificabili in ciascun individuo (età, sesso, familiarità) e fattori di rischio modificabili che sono compresi nelle abitudini di vita (gli stili di vita) come una insufficiente attività fisica, il tabagismo, lo stress e le abitudini alimentari errate. Numerosi studi hanno descritto l’influenza dell’alimentazione nello sviluppo dell’ipertensione arteriosa, l’infarto miocardico e l’ictus ed in generale sull’insorgenza e progressione dell’aterosclerosi, sulla disfunzione endoteliale e l’ infiammazione vascolare.
Numerosi dati indicano che una dieta ipercalorica con eccesso di zuccheri semplici e grassi saturi e povera di fibre, micronutrienti e grassi insaturi rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare. Viceversa altri studi epidemiologici osservazionali indicano che una dieta ricca di frutta fresca, verdura, cereali integrali, frutta secca e semi oleaginosi, pesce ed oli vegetali comporta una riduzione del rischio cardiovascolare di almeno il 30%.
Ma alimentarsi non è un atto privo di conseguenze solo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Una corretta alimentazione può rappresentare la modalità più semplice e naturale per prevenire molte forme di cancro con una riduzione di circa un terzo dell’incidenza media dei tumori. Recenti studi su scala mondiale dimostrano che cibi naturali come frutta e verdura contengono molecole dalle proprietà antitumorali estremamente efficaci in grado di lottare contro la malattia senza effetti collaterali devastanti con proprietà terapeutiche analoghe a quelle dei medicamenti di origine sintetica.
Chemioprevenzione
Alcuni alimenti possiedono non soltanto la capacità di bloccare lo sviluppo del cancro ma addirittura contribuiscono a curarlo grazie alla presenza di molecole antiossidanti e composti fitochimici che inibiscono la riproduzione delle cellule mutanti e la neoangiogenesi. Ma uno degli aspetti più interessanti di queste ricerche è la prova che certi tipi di tumore sono presenti in un’area geografica piuttosto che in un’altra a dimostrazione dell’importanza dei fattori ambientali, socio-culturali, degli stili di vita e soprattutto delle abitudini alimentari. Negli ultimi decenni, il rapporto tra l’uomo e l’ambiente di vita ha subito una progressiva involuzione a causa delle alterazioni ambientali provocate dai processi produttivi e dallo sfruttamento delle risorse naturali, dalle sollecitazioni prodotte dalla società dei consumi e dal mercato.
Rapporto Uomo natura
Si tratta quindi di recuperare il rapporto uomo-natura contrastando gli agenti dannosi che attenuano le difese immunitarie e favoriscono l’insorgere delle malattie.
Questo recupero si fonda sull’imperativo di una corretta alimentazione considerando che il cibo è un potente medicamento. Fortunatamente, nonostante la nutrizione sia un campo inflazionato di teorie in cui è stato detto tutto ed il contrario di tutto, oggi sono a disposizione del pubblico conoscenze certe che consentono una corretta informazione, formazione ed educazione alimentare e che si snodano attraverso principi generali quali l’igiene alimentare, gli stili di vita, l’alimentazione in situazioni specifiche, la dieta mediterranea, macrobiotica e vegetariana, la nutrizione nelle principali patologie moderne come diabete 2, ipertensione arteriosa, dislipidemia, sindrome metabolica, steatosi, celiachia, obesità in età adulta e pediatrica. Insomma, attenzione, la salute inizia dalla tavola!!
Gennaro Graviero