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Napoli«Al Policlinico serve un pronto soccorso. Investire nella formazione vuol dire garantire la sanità del futuro», l’appello di Triassi dalla Surgery Week 2022.

«Quanto sta accadendo al Cardarelli ci dimostra ancora una volta come sia opportuno che nel prossimo protocollo d’intesa il policlinico Federico II sia parte integrante dei pronto soccorsi. Mi auguro che questo possa accadere al più presto, con un piano assunzioni adeguato alle sfide della sanità del prossimo futuro». A dirlo è Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II a margine della “Surgery Week” in programma sino a domani (6 maggio 2022) organizzato dal dipartimento di Sanità Pubblica presieduto dal professor Francesco Corcione.

Iniziata il 2 maggio, la Surgery Week 2022 è una vera e propria full immersion a 360 gradi sulla chirurgia mininvasiva per formarsi e aggiornarsi sulle tecniche all’avanguardia che contraddistinguono questa branca. Questo, grazie a un parterre di docenti che consta dei più prestigiosi nomi della chirurgia internazionale con specialisti provenienti da tutta Europa, ma anche grazie alla modalità scelta per lo svolgimento della “cinque giorni”. Questa prevede infatti – oltre alla discussione e al confronto sulle innovazioni riguardanti la chirurgia mininvasiva, laparoscopica e robotica – la possibilità per gli specialisti partecipanti di assistere in diretta ad alcuni interventi di chirurgici mininvasiva che verranno trasmessi e proiettati in tempo reale all’interno dell’aula.

«Abbiamo scelto questo approccio perché lo riteniamo altamente formativo – spiega il Presidente del corso, Francesco Corcione – in quanto poter assistere agli interventi consente di apprendere in maniera specifica e realistica i dettagli e le tecniche di un’operazione chirurgica di questo tipo. Tecniche che – precisa il professore – negli ultimi anni hanno compiuto passi da gigante, soprattutto nel campo della chirurgia mininvasiva rettale e gastrica. Durante la settimana affronteremo con particolare attenzione anche il tema della gestione delle eventuali complicanze. Non dobbiamo dimenticare infatti che pur trattandosi di tecniche mininvasive, che riducono sicuramente i postumi per il paziente, siamo comunque di fronte a interventi chirurgici, che come tali richiedono competenze specifiche e aggiornate per affrontare al meglio le sequele e le eventuali criticità che potrebbero presentarsi».

A sottolineare l’importanza dell’evento è anche la presidentessa della Scuola di Medicina e Chirurgia: «Iniziative come questa rappresentano una testimonianza dell’eccellenza formativa offerta dalla Scuola di Medicina. La nostra istituzione vuole testimoniare con i fatti che la erogazione di una formazione di eccellenza non può prescindere da una attività assistenziale qualitativamente e quantitativamente di alto livello, in linea con la tendenza nazionale, che chiederà sempre di più alle grandi strutture ospedaliere di orientarsi presso le due grandi direttrici dell’emergenza e dell’alta specialità, destinando al territorio la bassa/media complessità. Puntare e investire sulla valorizzazione delle Scuole di Medicina, con annessi Policlinici Universitari – conclude infine Triassi – vuol dire costruire la sanità del futuro attraverso una formazione di qualità dei professionisti, che dovranno esserne i protagonisti».

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