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Napoli, ospedale dei Pellegrini, aggressione al personale di pronto soccorso

Ciro Verdoliva: «Non si può andare avanti in questo modo, servono condanne esemplari e certezza della pena». «Quello che è accaduto questa notte è inaccettabile, ed è inaccettabile che chi dovrebbe intervenire con risolutezza non lo faccia. Servono processi immediati e pene esemplari a carico di chi si macchia di questi reati. Siamo solidali con il nostro personale che ha dovuto subire l’ennesima aggressione e che, nonostante tutto, non ha smesso di dimostrare abnegazione e professionalità».

Sono parole di solidarietà, ma anche di ferma condanna, quelle espresse dal direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, nel commentare un nuovo episodio di aggressione avvenuto ai danni del personale infermieristico in servizio. «Nonostante quanto accaduto – sottolinea Verdoliva – le vittime dell’aggressione hanno continuato ad aiutare i colleghi rimasti in servizio, i quali hanno dovuto assistere – poi- un uomo raggiunto da colpi di arma da fuoco, oltre a tutti gli altri pazienti».

L’episodio, avvenuto all’Ospedale dei Pellegrini alla Pignasecca, ha coinvolto un infermiere, colpito al volto con un pugno (che ha causato un “trauma contusivo al cranio maxillo-facciale con ematoma al collo, giudicato guaribile in 21 giorni”) e un’infermiera, per la quale la prognosi è di 4 giorni. Il tutto, nonostante in pronto soccorso fossero già presenti uomini dell’arma dei carabinieri. I militari dell’arma erano intervenuti prontamente a seguito del protocollo – attivato dall’area triage – previsto proprio per casi come questi, ma non hanno potuto evitare un gesto tanto fulmineo e inatteso.

«Prima ancora di pensare di avere presidi delle forze dell’ordine in ospedale – prosegue Verdoliva – è necessario che il legislatore persegua con determinazione la violenza a carico degli operatori della sanità nell’esercizio delle proprie funzioni. È necessario che si intervenga in analogia a come lo si è giustamente fatto nei confronti della violenza contro le donne. Serve certezza della pena con processi rapidi e condanne esemplari, altrimenti questi “animali” continueranno ad imperversare nei nostri ospedali con il rischio che, prima o poi, ci si trovi a piangere un morto».

Verdoliva ricorda che da anni l’ASL Napoli 1 Centro, e non solo, è impegnata in una battaglia di civiltà che dovrebbe riguardare tutti. Nessuno escluso.«Che siano proiettili, pugni, schiaffi o insulti, ogni colpo è un colpo che alla fine si ritorce contro tutta la collettività. Solitamente si dice “continuiamo a lavorare a testa bassa”, io invece dico che continuiamo a lavorare tutti insieme “a testa alta”; continuando a onorare il nostro motto “una Squadra al lavoro per garantire salute”. Una parte della popolazione si sente al di sopra della legge, c’è un senso di impunità, ed è su questo aspetto che bisogna assolutamente lavorare. Facciamo in modo che medici e infermieri siano eroi solo per il fatto di salvare vite umane, non per aver sacrificato la propria».

GLI INFERMIERI

Gli infermieri svolgono un essenziale servizio di pubblica utilità e solo per questo finora abbiamo garantito assistenza senza mai fermarci, anche operando in situazioni difficili, aggressioni e violenze comprese. Ma ora siamo allo stremo. Non sono bastati fin qui le denunce, gli appelli, gli allarmi lanciati alle forze dell’ordine e di Governo del territorio. Forse si attende il caso eclatante. Oppure che gli infermieri, esasperati e frustrati, incrocino le braccia per difendere il diritto all’integrità fisica, al rispetto, a lavorare senza essere continuamente aggrediti, minacciati, offesi e vituperati”.

E’ quanto ha detto la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli Teresa Rea, appena informata della duplice aggressione ai danni di due infermieri avvenuta la notte scorsa, all’Ospedale dei Pellegrini. “Ringrazio il direttore generale dell’Asl Napoli 1, ingegnere Ciro Verdoliva, per la solidarietà manifestata e per la precisa presa di posizione contro ogni forma di violenza ai danni degli infermieri”, ha aggiunto la Presidente Rea, esprimendo “piena solidarietà dell’Ordine ai colleghi aggrediti“. Una vicinanza – ha detto infine –che apprezziamo, ma che non attenua i sentimenti di rabbia, di paura e di sfiducia che pesano sui colleghi dell’ospedale dei Pellegrini e in tutti quelli che operano nei pronto soccorso dei nosocomi napoletani. A essi va la vicinanza e la comprensione di tutta la professione, messa ogni giorno alla prova da condizioni di lavoro ormai insostenibili”.

EPISODIO A FIRENZE

Ma l’allarme ospedali giunge da tutta Italia: «Gli episodi di violenza contro gli infermieri e tutto il personale sanitario sono in crescita ed è un dato intollerabile. Occorrono provvedimenti urgenti». Così David Nucci, presidente di Opi Firenze-Pistoia commenta l’episodio dell’infermiera presa a calci al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli (Firenze). «A nome del nostro Ordine esprimiamo tutta la solidarietà alla collega che ha dovuto subire una tale aggressione – aggiunge in una nota -. Gli infermieri sono professionisti che dovrebbero essere messi in condizione di svolgere serenamente il proprio lavoro, non possono diventare la valvola di sfogo per eventuali inefficienze e ritardi del sistema. Sfogo da parte dei pazienti e dei loro familiari che, sia chiaro, resta in ogni caso del tutto ingiustificabile, come ogni violenza, stante le problematiche che a volte possono verificarsi». Per Nucci, «purtroppo continuiamo a essere costantemente esposti ad aggressioni e insulti, soprattutto quando prestiamo servizio in turni notturni».

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