[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] E[/dropcap]’ ripartita da Ancona l’azione della SIMM che si rinnova nella forma mantenendo ben saldi i principi che sin dalla sua nascita nel 2006 ne accompagnano l’azione.
Nella due giorni congressuale, tenutasi nel capoluogo marchigiano il 12 e 13 settembre in virtù della partnership sviluppata con l’IRCCS INRCA sui temi della promozione della longevità in salute, ampio spazio è stato dato alla presentazione di esperienze concrete provenienti dall’Italia e dall’estero ed a modelli innovativi di governance delle malattie cronico-degenerative e l’intervento nella seconda giornata con la “Lectio Magistralis” del Professore Walter Ricciardi sul futuro della Sanità Italiana .
Le malattie croniche nel solo 2018 hanno infatti interessato quasi il 40% della popolazione italiana, cioè 24 milioni di persone; di questi si stima che 12,5 milioni siano affetti da multi-cronicità.
Numeri destinati a crescere nel prossimo futuro e che interrogano rispetto al tipo di risposta e alla sostenibilità stessa del modello di presa in carico dei malati.
Per questo la SIMM ha deciso di farne argomento di riflessione approfondita nel proprio XII appuntamento nazionale aprendo un dibattito tra tutti i livelli professionali coinvolti nei processi di cura, non solo da un punto di vita clinico-assistenziale ma anche, o forse soprattutto, da un punto di vista gestionale e organizzativo.
Il Consiglio Direttivo SIMM – si muove verso il grande obiettivo di salvaguardare il nostro Servizio sanitario nazionale rinnovandolo nella struttura per renderne effettivi i principi ispiratori di solidarietà ed universalità delle cure. Per farlo è necessario impegnarsi per garantire un’appropriata allocazione delle risorse ancorata al bisogno epidemiologico e socio demografico a fronte di una produzione di sempre maggior valore per il cittadino e le comunità.
La sfida è enorme e non può essere quindi una missione per “pochi”, è necessario creare un fronte comune tra tutti i professionisti, un’alleanza tra clinici e direzioni sanitarie basata sulla multi-professionalità e multidisciplinarietà.
Per questo sono state protagoniste dei lavori altre importanti società scientifiche quali la Società Italiana di Pediatria (SIP), l’Associazione dei Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI), la Società Italiana della Medicina di Emergenza-Urgenza (SIMEU), la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (FIASO) con le quali la SIMM ha stretto o rilanciato collaborazioni tese a trovare sinergie sui temi della ricerca applicata sugli esiti di salute, della promozione delle competenze manageriali in sanità a tutti i livelli e dell’applicazione nel Servizio sanitario nazionali di modelli organizzativo-gestionali focalizzati sul paziente ed orientati a creare maggior valore in ottica di sistema.
E’ chiaro quindi come sia stato per me un grande piacere partecipare attivamente ai lavori congressuali, arricchiti anche dal cambiamento dello statuto che, grazie alla lungimiranza del consiglio direttivo della SIMM e al suo presidente Dott. Mattia Altini, apre le porte di questa Società ai professionisti sanitari del management e dell’area tecnica. A partire da questo congresso, infatti, la società rinnova il suo nome (pur mantenendo invariato il proprio acronimo di SIMM) in SOCIETÁ ITALIANA DI LEADERSHIP E MANAGEMENT IN MEDICINA.
Un’occasione importante si apre quindi anche per gli Assistente Sanitari, i quali possono avere un’opportunità di crescita e allo stesso tempo offrire, con la propria professionalità, un valido contributo a questa, come alle altre società scientifiche in ambito sanitario.
Auspicando un sempre più stretto rapporto tra Assistenti Sanitari e società scientifiche volto ad un accrescimento professionale reciproco e di leadership sanitaria, si ringrazia SIMM per questa opportunità.
*Assistente Sanitario