Napoli, 28 novembre 2022
Se fossero candeline la torta su cui sistemarle dovrebbe essere davvero grossa. 2200 gli interventi urologici effettuati da quel 27 novembre 2012 quando al Pascale veniva operato il primo paziente con il robot da Vinci. A dieci anni da quel giorno quel paziente non solo sta bene, ma l’Istituto dei tumori di Napoli si è attestato tra le primissime strutture in Italia in termini di ampiezza dell’offerta assistenziale grazie a tecnologie sempre più avanzate e a performance in termini di tempistiche operatorie: meno di 40 minuti di console nell’ultima procedura, che suonano incredibili ricordando quella prima procedura di 10 anni fa durata oltre 6 ore ed ancora di maggiore peso in virtù del fatto che la media riportata degli operatori di chirurgia robotica per le stesse procedure a livello europeo è di circa 144 minuti.
Numeri da record si diceva, oltre 2200 interventi di cui, dividendo la torta delle percentuali: il 40 per cento della casistica operatoria è relativa alla chirurgia renale conservativa, il 44 per cento relativa alla prostectomia radicale robot assistita, il 14 per cento alla cistectomia radicale, il 2 per cento alla linfoadenectomia retroperitoneale.
E proprio a proposito dell’offerta assistenziale negli ultimi due anni, afferente all’Unità di chirurgia urologica sono stati attivati il percorso andrologico, che accoglie ed accompagna il paziente al fine di ottenere il pieno recupero della propria qualità di vita contro la malattia intesa a 360 gradi, il percorso psicologico per i pazienti oncologici ed andrologici in attesa di interventi delicati come il posizionamento di protesi peniena affetti da disfunzione erettile di causa oncologica, il percorso di nutrizione specializzata ed individualizzata, il percorso per la diagnosi precoce del tumore della prostata di alta specialità grazie alla acquisizione del sistema di biopsia fusion che consente di ottimizzare in modo significativo la precisione e la accuratezza diagnostica.