[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] “C[/dropcap]on la legge 3 del 2018 istitutiva degli Ordini voluta dall’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin e con la precedente legge n. 24 del 2017 si è ritenuto opportuno aggregare tutte le associazioni di categoria accreditate presso il Ministero della Salute. Noi abbiamo pensato dunque di creare ex novo una Società italiana dei tecnici di laboratorio che permettesse ai professionisti del nostro specifico ambito professionale di avere raccomandazioni e buone pratiche per poter regolamentare le nostre discipline”. Così Saverio Stanziale presidente nazionale dei tecnici di laboratorio (Fitelab) giunto allo stand della redazione di Giornalesanità.it per spiegare modi e tempi della comunicazione di questo gruppo di professionisti.
“Ci siamo dotati anche di un giornale – prosegue Stanziale – per divulgare le nostre raccomandazioni e istituito gruppi di lavoro e abbiamo pensato che fosse anche opportuno rendere noto a tutti gli altri professionisti sanitari quali fossero le figure professionali che quotidianamente lavorano con noi in team con i medici specializzati in medicina di laboratorio. Con questi colleghi noi lavoriamo fissando i punti essenziali e ricorrenti necessari a garantire cure di qualità e in sicurezza con informazioni diagnostiche condotte in maniera appropriata dal punto di vista diagnostico e clinico. Il nostro obiettivo? Valorizzare il capitale umano per creare un profilo professionale in cui si possano mettere in evidenza le nuove competenze avanzate e dare finalmente attraverso l’Ordine delle professioni sanitarie la sospirata autonomia che aspettavamo oltre messo secolo”.
Emerge anche qui l’obiettivo di creare una popolazione omogenea di professionisti. “Ne abbiamo necessariamente bisogno – conclude Stanziale – non abbiamo un ordinamento didattico comune e attualmente diverse sottopopolazioni di professionisti se fossero formate in maniera omogenea potrebbero dare un servizio migliore al cittadino paziente”.
Proprio oggi si conclude a Torino il congresso nazionale dei tecnici di laboratorio. Fari puntati su Valore e dimensione della professionalità. Tre le varie sessioni previste il lavoro smart, la nuova figura del dirigente delle professioni di area tecnica sanitaria, il futuro del tecnico di laboratorio in diagnostica e servizi e il ruolo del tecnico nelle farmacie che preparano i farmaci antiblastici. “Importante – conclude Stanziale – è definire e migliorare l’organizzazione del lavoro attraverso sistemi di laboratorio moderni e collegati in reti informatiche che consenta di gestire al meglio i paziente oncologici, quelli cronici, gli aspetti epidemiologici i processi sia gestionali che professionali”.
In evidenza i laboratori e il loro consolidamento organizzativo, l’innovazione tecnologica attraverso modelli applicati in sanità. Infine c’è stato un focus anche sulla legge 3, gli elenchi speciali e la sintesi sui primi 40 anni del Ssn: quali prospettive per i tecnici di laboratorio. Presente anche il presidente Beux e i presidenti regionali piemontesi, di Milano e le parti sociali. Un convegno dello start up dell’innovazione per raggiungere obiettivi strategici votati a creare una struttura professionale partendo dai bisogni della base. E ovviamente coordinate dai dirigenti dello specifico ambito professionale
L’unione fa la forza

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