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Laurea in Medicina abilitante, ma non per tutti: 1000 medici fuori dal sistema

[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] P[/dropcap]er fronteggiare l’emergenza Coronavirus in Italia e rendere sin da subito operativi i nuovi reparti e i nuovi centri ospedalieri che da qui alle prossime settimane saranno aperti, la laurea in Medicina è diventata abilitante. In pratica chi si laurea a luglio non dovrà attendere la sessione di ottobre dell’esame di abilitazione per iniziare ad esercitare, ma può sin da subito entrare a infoltire le schiera di camici bianchi in servizio.

Il sistema però ha una falla che rischia di lasciare fuori oltre 1000 laureati in Medicina che non potranno essere chiamati. A scoprire e denunciare l’anomalia i legali dello Studio Leone-Fell che da anni tutelano i diritti di studenti e lavoratori del settore sanitario.

La laurea in Medicina e chirurgia, secondo l’ultimo D.L. emanato durante l’emergenza Coronavirus, è diventata abilitante precisano Francesco Leone, Simona Fell, Ciro Catalano e Floriana Barbata, soci fondatori dello studio legale – a patto però di aver svolto il tirocinio pratico – valutativo. Tale tirocinio secondo l’ordinamento previgente poteva essere svolto già durante il percorso universitario. Tuttavia, alcuni studenti, che rientrano nel vecchio ordinamento, non hanno effettuato il tirocinio ante lauream, per cui la loro laurea non può essere riconosciuta come abilitante”.

Ma non è tutto. Per potersi abilitare e iscrivere al relativo albo, tali studenti avrebbero dovuto svolgere il tirocinio il quale sarebbe dovuto iniziare, anche per chi non era ancora laureato, il 7 aprile.

“Ma con una circolare del 25 marzo – spiegano gli avvocati – il Ministero ha stabilito che, per chi non ha ancora svolto il tirocinio, l’inizio è rinviato al 22 giugno 2020. Pertanto i laureati di marzo non potranno essere assorbiti dal sistema, mentre quelli di luglio sì. Peccato che, vista l’emergenza Covid-19, i medici servono subito! Non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo e lasciare a casa un migliaio di laureati solo per una questione burocratica!
Chiediamo dunque al Governo di rendere la laurea abilitante sin da subito, senza ulteriori rinvii e discriminazioni. Servono più medici, e servono ora”.

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