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L’Aifa dispone divieto d’uso anche di lotti di Buscopan antiacido, Zantac, Ranidil

[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] D[/dropcap]opo l’ultimo provvedimento pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) la settimana scorsa, aumenta la lista dei lotti di farmaci per trattare problemi gastrici vietati a scopo precauzionale perché contenenti il principio attivo ranitidina.
Lo scorso 20 settembre è stata diffusa una prima lista di lotti di farmaci con il principio attivo ranitidina prodotto dall’officina SARACA LABORATORIES LTD in India, ritirati in quanto contenti la N-nitrosodimetilammina (Ndma), con l’ultimo aggiornamento, passano da 195 a circa 700 i lotti di farmaci ritirati in via precauzionale, in attesa di accertamenti: tra questi 13 lotti di Buscopan antiacido da 75 mg in compresse effervescenti con scadenza il primo maggio 2021. Nella lunga lista si trovano inoltre 34 lotti di Zantac tra compresse, fiale e sciroppo.
Altri farmaci, ritirati dal mercato o bloccati per precauzione sono: Ranitidina Almus, Ranidil, Ranidil Fiale, Ranidil compresse, Ranidil Sciroppo, Ranidil compresse effervescenti, Raniben compresse, Ulcex compresse, e fiale, Ranitidina Doc Generici, Ranitidina Eg, Ranibloc, Ranitidina Pensa, Ranitidina Alter, Ranitidina Aurobindo, Ranitidina Salf, Ranitidina Tecnigen, Ranitidina Zentiva, Ranitidina Hexal.
È possibile consultare la lista completa sul sito dell’Aifa.

Informazioni dell’Aifa ai cittadini

  • Se sei in trattamento con un medicinale a base di ranitidina che ti è stato prescritto dal tuo medico, non sospendere il trattamento, ma consulta il medico il prima possibile. Potrai concordare con lui un trattamento alternativo (un altro medicinale diverso da ranitidina, indicato nel trattamento delle condizioni in cui lo stomaco produce quantità eccessiva di acido).
  • Se sei in trattamento con un medicinale di automedicazione a base di ranitidina, consulta il tuo medico o il tuo farmacista che ti potranno consigliare un farmaco alternativo.
  • NDMA è una sostanza chimica organica che si genera come sottoprodotto di numerosi processi industriali. È inoltre presente a livelli molto bassi nelle forniture d’acqua e in alcuni alimenti, in particolare quelli cotti, affumicati o stagionati. Non sono attesi danni, quando ingerita in quantità molto basse.
  • Non si attende un rischio acuto per il paziente che abbia già assunto medicinali contenenti ranitidina.
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