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La sindrome del Piriforme. Quel muscolo che incrocia il nervo sciatico

Di Francesco Caronchia

Il piriforme è un muscolo della parte esterna dell’anca: è situato nella parte più profonda, al di sotto del piano dei glutei. La sua funzione è consentire la rotazione esterna del femore, l’abduzione e stabilizzare l’articolazione dell’anca oltre che determinare la retroversione del bacino. È un muscolo di forma triangolare che prende origine dall’osso sacro a livello del terzo e quarto foro sacrale, si tende lateralmente e in basso in direzione obliqua per uscire dalla piccola pelvi e qui si inserisce sulla faccia interna della tuberosità del femore (il grande trocantere) decorrendo sul grande forame ischiatico che compone l’anca.

Il nervo sciatico è il nervo più lungo e voluminoso del corpo, emerge come tronco unico ai lati dell’osso sacro, passando attraverso il grande foro ischiatico imbocca il forame infrapiriforme, trovandosi quindi al di sotto del margine inferiore del muscolo piriforme nella sua uscita dal bacino.
Proprio in questa porzione il muscolo, contraendosi in modo anomalo, può occupare lo spazio dedicato al decorso del nervo creando problemi.

La sindrome del piriforme appartiene alle neuropatie da intrappolamento, ovvero patologie nelle quali un nervo periferico viene compresso tra un piano rigido scheletrico e una struttura muscolare o tendinea, subendo infiammazione e relativo dolore interconnesso. In tale sindrome è il muscolo omonimo ad essere protagonista della compressione ai danni del nervo ischiatico (noto comunemente come sciatico) provocandone un’infiammazione.
Una condizione di difficile individuazione da parte del medico perché non sono stati ancora messi a fuoco esami diagnostici specifici e standardizzati se non test kinesiologici.Per conformazione anatomica del bacino colpisce di più il sesso femminile con età superiore a 35 anni, i sintomi mimano quelli di molte altre patologie dell’apparato osteo-muscolare (sciatalgia su tutti).

La sintomatologia dolorosa spesso è accompagnata da formicolio e intorpidimento e perdita di forza a livello dei glutei e lungo il decorso del nervo fino alla gamba e tende a peggiorare stando fermi, accavallando le gambe, utilizzando sedute basse e dormendo in appoggio sul lato colpito. Data la molteplicità delle cause a generarla non è semplice delineare un protocollo di prevenzione: sicuramente adottare e mantenere uno stile di vita sano aiuta a prevenire questa ed altre condizioni dolorose, in aggiunta è importante attuare delle posture ergonomiche e specificatamente simmetriche, preservare una buona mobilità dell’anca (soprattutto in rotazione esterna e in abduzione) e svolgere esercizi di stretching specifici per piriforme e catena posteriore.

I consigli per prevenire ed aggravare la sintomatologia sono quelli di evitare di rimanere seduti per lunghi periodi (camminare ogni 20 minuti) attuare soste frequenti quando si guida, prevenire traumi nella regione glutea, svolgere stretching quotidiano e non indossare il portafoglio nella tasca posteriore del pantalone (evitando così compressione del muscolo e disallineamento del bacino).

Il trattamento di questa sindrome è abbastanza complesso e necessita di diversi approcci tranquillamente condivisibili lavorando in equipe con diverse figure professionali volte al miglioramento dello stato di salute del paziente. L’assunzione di medicinali sotto prescrizione medica nei casi più gravi potrebbe aiutare a migliorare la sintomatologia come anche l’alternanza di impacchi freddi e caldi ma non a risolvere la causa del problema.

L’approccio terapeutico manuale (digitopressione ischemica e messa in tensione) ed elettromedicale (principalmente Tecar e Laser) danno si buoni risultati ma non sostituiscono la kinesiterapia, l’esercizio fisico (con ausilio di palline da tennis e foam roller) oltre alla rieducazione posturale, come confermato da innumerevoli e recenti studi sono la migliore terapia nel medio e lungo termine per risolvere la causa del problema. Il paziente pertanto andrà educato a stili di vita sani e attivi, volti a prevenire, migliorare ed evitare possibili ricadute svolgendo anche esercizi funzionali concordati con il terapista.
Non a caso, per avere un monitoraggio del proprio sistema muscolo scheletrico sono sempre più i pazienti che scelgono di intraprendere un percorso di rieducazione e ginnastica posturale preventiva, il cui scopo è quello di effettuare trattamenti per mantenersi in buone condizioni e limitare il rischio insorgenza di eventuali disfunzioni di movimento o recidive.

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