[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] S[/dropcap]i definisce “postura” il rapporto del soggetto con lo spazio circostante e ne consegue che una cattiva postura deriva da una cattiva relazione tra uomo e spazio.
In Posturologia, il sistema motore è il Sistema Tonico Posturale (STP) che è dato da un insieme di recettori: il recettore piede, l’occhio, la pelle, l’orecchio, l’apparato stomatognatico e non per ultima la psicologia del soggetto.
In un sistema circolare come questo, la disfunzione di ogni singolo recettore può arrecare reazioni a cascata sugli altri. Le principali cause di disfunzioni posturali derivano dal deficit di uno o più recettori che nel paziente si traducono a volte in sindromi algiche. Il dolore è infatti ciò che spaventa il paziente e che funge da prezioso campanello d’allarme per avviare un’ accurata indagine.
Eric de Peyer disse: “ se adottiamo abitualmente un atteggiamento depresso, siamo già diventati potenziali vittime della depressione“. Ecco infatti come una cattiva postura può avere effetti psicologici negativi, allo stesso modo, biunivocamente, cattive posture possono instaurare tensioni muscolari tali da indurre un effetto sulla psiche del soggetto.
Un medico e studioso inglese di nome Wilfred Barlow, negli anni 50, definì la postura come: “la disponibilità e la capacità di una persona di mettere in relazione le diverse parti del corpo in modo da assicurare ora e per il futuro, la massima efficienza nella funzione comportamentale e nel funzionamento fisiologico”.
Lo stesso fece un’ analisi su un gruppo di studenti e arrivo’ a una amara riflessione e cioè che il 75% degli individui sani analizzati avevano difetti di postura da moderati a severi.
Lo stesso individuo’ nella tecnica Alexander una preziosissima cura per i difetti posturali. La postura è infatti il risultato del nostro vissuto, della nostra storia, delle nostre emozioni, è il risultato del lavoro di tutti i recettori del Sistema Tonico Posturale ma è anche data da fattori esterni: sindromi da overload ( sovraccarico), sindrome da overusing (iperutilizzo), sedentarietà, allenamenti incongrui, posture scorrette protratte nel tempo, calzature inadeguate, obesità e comportamenti scorretti.
E’ proprio a causa di tale complessità che la valutazione posturale da cui si parte per instaurare il corretto trattamento per il paziente è un percorso profondo tra Professionista e paziente, che mette a nudo lo stesso il quale racconta al Professionista direttamente o indirettamente tutta la sua storia e il suo sentire.