Io non esisto: viaggio nel mondo dei disturbi del comportamento alimentare. L’appuntamento è a Napoli presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore dove, nella sala del refettorio dal 2 al 16 luglio e’ stato illustrato il progetto fotografico sui disturbi alimentari.
Una mostra che farà da sfondo narrativo al tema dell’anoressia e bulimia, due facce della stessa medaglia che guardano al vissuto profondo dei pazienti, al loro rapporto all’interno della famiglia e alla costruzione del proprio schema corporeo percepito sempre in maniera distorta con psicodinamiche differenti nella Bulimia che vede il corpo mortificato e da riempire per colmare vuoti dell’Io e l’anoressia in cui invece prevale il desiderio di controllo coniugato a una dispercezione del proprio io.
Il progetto #IOnonESISTO è promosso da Ananke di Villa Miralago, una Fondazione dedicata al tema dei disturbi del comportamento alimentare e che si occupa attivamente di ricerca, prevenzione, formazione e informazione su questo aspetto della psichiatria sociale. disturbi del comportamento alimentare con centri distribuiti in varie città italiane.
L’obiettivo dell’iniziativa partenopea è far conoscere queste patologie attraverso la fotografia, le testimonianze e il dolore di chi ne soffre in prima persona e di tutti coloro che ne sono inevitabilmente coinvolti.
“Riteniamo sia molto importante divulgare e sostenere il progetto #IOnonESISTO – avverte Alberto Simone Pozzoli presidente della Fondazione Ananke di Villa Miralago – per frenare la diffusione di questo fenomeno occorre infatti diffonderne la conoscenza, affinché sia più semplice intercettare precocemente i sintomi che indicano il malessere”.
Gli autori del progetto, da maggio 2021, hanno incontrato, intervistato e fotografato circa 100 persone tra pazienti, ex pazienti, genitori, familiari e partner, medici, psicologi, nutrizionisti e tanti altri. “Si tratta di un viaggio emotivo – aggiunge Alessandro Raggi, Alessandro Raggi, psicologo e psicoanalista napoletano e vice presidente della Fondazione. – il cui scopo è comunicare un forte messaggio che aiuti a riflettere sulle difficoltà, le paure, le angosce, il senso d’impotenza e di colpa e la sensazione di inadeguatezza di coloro che vivono direttamente o indirettamente queste patologie”.
Dal punto di vista artistico, Marco Rilli, fotografo, e Davide Comotti, backstage, hanno effettuato scelte molto nette, cercando di eliminare qualsiasi elemento di disturbo: foto in bianco e nero su fondale neutro e illuminazione semplice. Il racconto visivo si sofferma sui segni interiori dei soggetti. “Si è scelto di non sottolineare i segni che la malattia scolpisce nel corpo – spiega Rilli – per non rischiare facili spettacolarizzazioni, puntando invece alla persona in quanto infatti spesso i soggetti ritratti sorridono. Questo perché si è deciso di fotografare le persone sotto una luce diversa, non volendo rappresentare la loro malattia, ma le loro personalità.
Ad intervistare coloro che hanno partecipato al progetto è stata Cinzia Fumagalli madre di un ex paziente e organizzatrice dell’evento. «Questo progetto mi ha dato la possibilità di dare un senso alla malattia di mia figlia. La sofferenza è l’elemento che equipara tutti gli esseri umani e questa è la ragione che mi ha spinta a raccogliere non solo le testimonianze di chi sta vivendo la malattia, ma anche di tutti coloro che la incontrano o semplicemente la sfiorano» dichiara Cinzia Fumagalli «questo viaggio mi ha vista partire con una valigia vuota che durante il percorso si è riempita di una grande autentica umanità».
L’evento si e’ tenuto sabato 2 luglio, alle ore 16.30, nella Sala del Capitolo del Complesso monumentale. A presentare la mostra alla cittadinanza i creatori del progetto. Per mostrare il lavoro di #IOnonESISTO in fase di sviluppo sono state create una pagina Instagram, una pagina Facebook e un blog (https://iononesistoblog.wixsite.com/blog).
Di recente, nel magio scorso, la Fondazione sempre a Napoli presso la biblioteca medica della Real Casa dell’Annunziata, ha presentato il libro «Affamati d’amore» di Fiorenza Sarzanini, giornalista e vicedirettrice del Corriere della Sera. Nel volume l’autrice racconta, a proposito della sua esperienza con l’anoressia, una storia di malattia e di rinascita e lo fa rivolgendosi ai più giovani, che in tanti oggi combattono contro i disturbi alimentari. In quell’occasione sono intervenuti Laura Dalla Ragione, psichiatra, referente scientifico per i Dca dell’istituto superiore di Sanità e direttrice della rete Dca Usl Umbria insieme al dottor Raggi.