Fari puntati sul programma elettorale messo sotto le lente di tutte le altre professioni sanitarie. A parlare con GiornaleSanità è Alessia Cabrini, da sempre al servizio della professione (prima come Presidente Antel (Associazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico) ed ora candidata al Consiglio direttivo dell’Ordine TSRM PSTRP di Venezia e Padova, in una lista unitaria con le altre professioni e soprattutto insiene ai due colleghi TSLB Zucchini Paolo e Zanibellato Lorena in sinergia e collaborazione con la Commissione Albo TSLB territoriale di Pd Ve.
Qual è il vostro programma elaborato in vista della candidatura e dell’appuntamento con le urne per il rinnovo delle cariche in seno all’Ordine?
“Innanzitutto fondamentale è la promozione e la tutela delle professioni sanitarie rappresentate nel nostro maxi Ordine cercando di applicare la disciplina e l’esercizio delle stesse contrastando l’esercizio abusivo, quindi vigilare sul rispetto dei dettami del codici deontologici professionali.
Ci sarà spazio anche per il cosiddetto codice etico comune alle 19 professioni sanitarie a cui si sta’ llavorando come gruppo a livello nazionale e di cui faccio parte quale componente del team, con il coordinamento dell’Avv. Laila Perciballi che e’ orientato alla realizzazione di un percorso di valore sui temi etici e deontologici a tutela delle professioni, dei cittadini e della salute
Quali i contenuti di questo codice etico?
La valorizzazione di principi, norme e raccomandazioni a cui ogni professione farà riferimento nel rispetto della Legge 3/2018. Poi è importante valorizzare la crescita culturale degli iscritti, attraverso la promozione di eventi formativi di Qualità, puntando ad una formazione mirata su vari temi sanitari soecifici e trasversali alle 19 professioni.,attraverso ad esempio la costituzione e realizzazione di corsi Fad, webinar, patrocini e collaborazioni con le società scientifiche ed Associazioni Tecnico Scientifiche e quant’altro.
Come evolve il lavoro sul fronte della riqualificazione professionale?
“Saremo impegnati nello sviluppo e il sostegno di iniziative a supporto e riconoscimento professionale in una continua e qualificata interlocuzione con le istituzioni politiche, sanitarie formative, sindacali e regionali, il tutto in relazione e sinergia con le rispettive commissioni di Albo Nazionale, che saranno elette per ciascuna professione. L’obiettivo è realizzare una rete informativa che parta della specificità dei singoli territori per incrociare gli stessi temi trattati a livello nazional. Questo modello orizzontale che incrocia la verticalità delle attività ordinistiche e delle Commissioni di Albo è molto importante”.
Quali sono gli obiettivi finali?
“Favorire e promuovere il riconoscimento delle competenze specialistiche ai tavoli di trattativa regionale per la realizzazione alla visione di protocolli operativi promuovendo anche nuovi sistemi organizzativi evoluti che possano puntare comunque sempre alla tutela della salute del cittadino che resta il nostro primo scopo. Fondamentale, su questo fronte, è il confronto e la comunicazione con gli iscritti all’Ordine e con le organizzazioni di rappresentanza dei cittadini stessi”.
Passiamo alla formazione: cosa bolle in pentola?
“Siamo impegnati a costruire collaborazioni con Enti formativi universitari, in primis con l’università di Padova, ma anche con altri Atenei. Personalmente sto già collaborando con Unicamillus ed UniPegaso con cui verrà promosso anche un master specialistico in ‘Microbiologia Clinica e cenni di Parassitologia’ rivolto ai Tecnici di laboratorio Biomedico e ad altre figure professionali nell’ambito della stesso settore, ma questo appunto esula dal programma elettorale sebbene sia direttamente correlato e complementare al lavoro per favorire l’evoluzione della nostra professione. Altro obiettivo sarebbe quello di chiedere il riconoscimento e la completa qualificazione delle docenze delle professioni sanitarie da parte delle Università, puntando a posizioni di dottorato e di ricerca e quindi anche a ruoli di professori associati in seno agli organici delle cattedre universitarie. Questo è un passaggio importante per segnare una equiparazione a tutto tondo della formazione e qualifica professionale dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico insieme alle altre professioni sanitarie in ambito universitario, ambito oggi prevalentemente rappresentato dai medici e da altre figure della dirigenza sanitaria mentre ci sono davvero pochi professori associati delle professioni sanitarie stesse. Una lacuna da colmare.
Tra gli obiettivi finali è importante anche orientarsi verso la promozione degli aspetti giuridico legali in ambito sanitario, fondamentali per la tutela professionale.”