Vivere senza dolore? Impossibile! Il dolore acuto ci avvisa che l’ambiente esterno in qualche modo minaccia la nostra integrità corporea. Se ci capita di appoggiare una mano su una piastra calda, la allontaniamo subito automaticamente, evitando o riducendo i danni fisici e imparando a riconoscere il pericolo. Purtroppo è tutto assai più complicato e circoscrivere il dolore solo a quello acuto (nocicettivo) è assai limitante. Nell’articolo “Dolore e disordine temporo-mandibolare” abbiamo visto che il dolore cronico provoca modifiche dell’anatomia cerebrali evidenziabili alla diagnostica per immagini. Si è descritto inoltre come il disordine temporomandibolare predisponga a una maggiore sensibilità al dolore, anche in zone lontane da quelle facciali (es. punte delle dita della mano). In questo articolo parliamo delle differenze tra dolore nocicettivo, neuropatico e della sensitizzazione (sensibilizzazione).
Il dolore nocicettivo è un dolore acuto è la risposta fisiologica appropriata che si ha stimolando i recettori del dolore integri (meccanici, termici, chimici), che ci fa allontanare la mano che tocca una superficie calda. È la mano che si allontana dalla piastra calda, come detto sopra, e prende il nome di riflesso di allontanamento. Può essere descritto come lancinante, penetrante, urente o gravativo se lo stimolo viene dalla cute, mentre può essere sordo, non localizzabile, crampiforme, se proviene dai visceri, penetrante o lancinante se proviene da membrane periviscerali.
Dolore neuropatico, è presente da oltre tre mesi (cronicizzazione periferica),si generano segnali dolorosi abnormi, dai recettori periferici, in assenza di stimoli dolorosi. Può essere causato da patologie metaboliche, es, diabete, immuno-mediate (cause autoimmuni), da vasculiti, è presente nella lombalgia (Iudice 2016), ecc.
La sensibilizzazione o sensitizzazione è un meccanismo di cronicizzazione centrale del dolore, con modifiche visibili alla diagnostica per immagini del SNC. È caratterizzato da:
- Non proporzionalità tra dolore, natura ed entità della lesione;
- Distribuzione del dolore non coerente: diffuso, cambia spesso localizzazione anatomica, bilaterale (mirror pain);
- Iperalgesia: aumentata risposta a stimoli dolorosi (si sente dolore con stimoli lievi) anche al di fuori della zona di lesione o infiammazione; può essere presente, anche, in caso di dolore neuropatico;
- Allodinia: aumentata risposta a stimoli normalmente non dolorosi, anche al di fuori della zona di lesione o infiammazione;
- Disestesia: disturbo della sensibilità per cui i vari stimoli destano reazioni diverse dal normale (per es. uno stimolo dolorifico è avvertito come un formicolio).
Nella sensitizzazione centrale, in particolar modo nelle donne, possono essere presenti segni e sintomi clinicamente non spiegabili (medically unexplained symptoms o MUS).
I soggetti, prevalentemente donne, hanno stanchezza cronica, disturbi del sonno, dell’umore, si alzano stanchi, hanno deficit dell’attenzione, ricordano a fatica, hanno difficoltà a concentrarsi, spesso non hanno voglia di uscire, si sentono “spenti” spesso depressi e con l’equilibrio incerto. I pazienti raccontano storie di fallimenti terapeutici, con sentimenti di catastrofizzazione, stress, ecc. Una ricerca di Wessely e collaboratori, analizzando moltissimi lavori scientifici pubblicati su riviste mediche, ha notato che i sintomi su descritti sono presenti in un grande numero di quadri patologici apparentemente diversi. Ciò fa sì che la diagnosi è condizionata dal primo specialista che visita il paziente: per uno stesso paziente, il neurologo parla di cefalea tensiva, il gastroenterologo di intestino irritabile, il reumatologo di fibromialgia e il dentista di disordine temporomandibolare, solo in base al primo specialista che visita il paziente. Manca quindi una visione e un confronto tra gli specialisti che si occupano di dolore, facile a dirsi…. ma a farsi è più complicato.
- Wessely S, Nimnuan C, Sharpe M. Functional somatic syndromes: one or many? Lancet. 1999 Sep 11;354(9182):936-9.
- Alfonso Iudice. La componente neuropatica nella lombalgia/lombosciatalgia cronica Fisiopatologia, clinica e trattamento farmacologico. Rivista Società Italiana di Medicina Generale N° 6 2016.