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Il Ministero sceglie il Pascale come primo centro di protonterapia del centro sud

Il finanziamento servirà a colmare il gap esistente sul territorio nazionale per limitare quella quota di pazienti che ancora oggi migra verso il nord per accedere a questo tipo di trattamenti. Il dg Bianchi: "Un attestato di stima che ci inorgoglisce".

Sarà Napoli con il Pascale il primo centro di protonterapia ad aprire sul territorio nazionale nel centro sud, laddove i confini del centro sud si fermano addirittura a Candiolo, in provincia di Torino. Il Ministero della Salute ha infatti concesso all’Istituto dei tumori di Napoli, il finanziamento per la realizzazione del centro di protonterapia che sarà collocato negli spazi adiacenti l’attuale radioterapia del Pascale, dando di fatto ragione a una richiesta avviata dalla direzione strategica del polo oncologico quattro anni fa. Un risultato eccezionale per l’Irccs partenopeo che premia l’Istituto di un’apparecchiatura che potrà trattare i pazienti selezionati a casa propria. Se il centro più a sud di Italia si trova, infatti, a Candiolo, su tutto il territorio nazionale se ne contano soltanto altri due, uno a Trento, l’altro a Pavia. Eppure la protonterapia può essere utilizzata più facilmente in combinazione con la chemioterapia, come trattamento post chirurgico, nella re-irradiazione dopo la radioterapia con raggi x standard e ha sicuramente effetti collaterali inferiori.

Il progetto, che impegnerà circa 36 mesi per la sua realizzazione, potrà colmare quel gap esistente sul territorio nazionale per limitare quella quota di pazienti che ancora oggi migra verso il nord per accedere a questo tipo di trattamenti e sopratutto potrà consentire l’ampliamento dell’arruolamento dei pazienti che oggi risulta essere molto selettiva.

Potranno trarne vantaggio coloro i quali già sono stati sottoposti ad un precedente trattamento radiante o pazienti che hanno una patologia oncologica in sedi molto profonde. La prospettiva è creare una rete affinché tutte le strutture radioterapiche campane e non solo, possano far convergere presso il centro, i pazienti candidabili.

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