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Il concetto di Dio tra scienza e fede

Il divulgatore scientifico Amir Aczel ha definito “una tesi scientifica contro l’esistenza di Dio”. L’assenza di prove relative all’esistenza di un qualsiasi Dio che abbia un ruolo importante nell’universo dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che un simile dio non esiste”. Eppure bisognerebbe chiedersi: la scienza conosce il mondo naturale abbastanza da poter pervenire a conclusioni definitive? La risposta è semplice: no. La scienza ha fatto progressi straordinari, ma molti scienziati ammettono che vi sono ancora molte cose sconosciute e forse inconoscibili. E allora, che rapporto potrebbe avere la fede con la scienza? I professionisti sanitari, quale posizione devono prendere? Possono appoggiare la scienza e la fede contemporaneamente? Su questo dibattito si è sempre cercato di arrivare ad una conclusione, ma purtroppo non esistono formule in grado di poter tendere l’ago della bilancia da una delle due parti.

Qual è la vera relazione tra fede e scienza?

Quando parliamo di “scienza” facciamo riferimento a due personaggi come Darwin e Freud. Il primo lo colleghiamo alla sua teoria sull’evoluzione della specie e quindi in contrasto con la creazione del mondo e la formazione dell’uomo che si legge nel libro della Genesi; per Freud l’idea di Dio non è una menzogna, ma un prodotto dell’inconscio che deve essere interpretato psicologicamente. Un dio concepito come una persona non è altro che una figura paterna ingrandita. E’ da loro che inizia la grande battaglia tra fede e scienza. Bisogna considerare il tempo in cui avvengono determinati avvenimenti. I libri biblici sono stati scritti secoli prima di Cristo mentre le scoperte scientifiche su cui si basa l’attuale scienza sono avvenute tantissimi anni a seguire. La scienza che si conosceva ai tempi della stesura dei libri biblici si fondava su una realtà povera, dove esisteva acqua giù e sopra (nei cieli) e tra le due si collocava il firmamento che quando si apriva faceva cadere l’acqua di sopra generando la pioggia! La terra era piatta, le stelle erano manifestazioni divine e le malattie loro punizioni. Con il tempo tante scoperte hanno distrutto la Sacra Scrittura e allora la fede basata sulla Bibbia si fermava all’evidenza. Non c’era più spazio per la storia raccontata dalla Bibbia, era arrivato il momento di sentirsi più grandi della fede. E’ il motivo dell’uomo che si sostituisce a Dio. L’unico fondamento religioso rimase la teologia, basata sull’interpretazione dei testi e misteri nascosti che piano piano, nella storia, si rivelavano all’uomo, e che oggi, grazie alla scienza e l’arte archeologica ha trovato tante conferme in scoperte eccezionali. In campo medico le due fazioni non hanno trovato sempre il giusto rapporto. Ci sono persone che evitano qualsiasi tipo di terapie perché c’è Dio che si cura di loro. Altre invece si affidano alla scienza medica perché è formata da uomini e solo loro possono curare, Dio non esiste. Altre ancora invece, consapevoli dei tempi storici della religione, si affidano all’uomo per la cura del corpo e a Dio per la cura dell’anima. E’ diventata una piazza in cui si manifestano varie correnti di pensiero per poi sfociare nella responsabilità medica.

Quanti medici si trovano a dover eseguire azioni contro la loro volontà per un motivo religioso? Allora deve essere attuata la responsabilità di preservare la vita ad ogni costo oppure no? Eccoci giunti alla conclusione del nostro articolo. Probabilmente una soluzione la si troverebbe soltanto quando sia la fede che la religione avranno lo stesso pensiero. La fede non si scontra con la scienza poiché esalta l’uomo e le sue scoperte messe a disposizione per la vita. La Chiesa ha accettato tutto nella storia, dalla scoperta della Terra tonda all’evoluzione della specie, dalla cura del corpo con terapie salvavita per il rispetto della vita alla tecnologia avanzata degli ultimi anni. La religione non ostacola affatto la scienza, ne esalta la sua finalità nel salvaguardare la vita senza avere presupposti per uno scontro. La religione deve continuare a preservare l’animo della gente, insegnare i valori cardini del rispetto della vita come l’amore e il rispetto verso il prossimo, mentre la scienza deve garantire la possibilità a ciascuna persona di vivere nel massimo delle proprie possibilità vitali. Concludo con la frase di un grande scienziato, Albert Einstein “Non è possibile alcun contrasto tra scienza e religione. La scienza senza religione è zoppa; la religione senza scienza è cieca”.

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