Green pass, i genitori dei ragazzi autistici chiedono esenzione in Campania – Il coordinamento regionale delle famiglie autismo e terzo settore hanno messo nero su bianco in una nota inviata ieri ai vertici della Regione Campania, al ministro per le disabilità Erika Stefani e al titolare del dicastero della Salute Roberto Speranza, la richiesta di esenzione dal Green pass o, in subordine, dall’esenzione del pagamento del tampone salivare.
Il Coordinamento accende i fari e sottopone all’attenzione del Governo e della Regione Camoania quella che considera un nodo irrisolto e centrale per la gestione dei loro congiunti, ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico. Nel merito la questione che viene posta è la seguente: “E’ noto – scrivono i genitori dei ragazzi – che molti dei nostri figli ammalati nutrono serie fobie nei confronti delle siringhe, così come, è piuttosto comune l’impossibilità degli stessi di comunicare a terzi, in maniera chiara, il proprio stato di salute”.
Il riferimento è al fatto che nella pratica, nel tentativo di vaccinare i ragazzi “in più di un’occasione è accaduto che non si è potuto procedere alla somministrazione del vaccino in quanto il ragazzo o l’adulto ha avuto crisi auto ed eterolesioniste non appena ha visto la siringa. A ciò si aggiunga che gli effetti collaterali che il normotipo può descrivere al proprio medico o familiare non possono essere descritti dal soggetto autistico per le problematiche connesse alla comunicazione elemento caratterizzante la sintomatologia del disturbo autistico.Di conseguenza accade che – si legge nella missiva – a seguito della somministrazione del vaccino i relativi effetti collaterali molto frequenti, quali febbre e dolori muscolari, non sono apprezzabili”. Da qui inizierebbe quello che viene descritto un vero e proprio inferno per il paziente autistico e la sua famiglia, con crisi devastanti e, molto spesso, difficoltà ad abbassare la temperatura alterata, in quanto questi ragazzi, così come gli adulti, sovente rifiutano anche l’ingerimento di una banale tachipirina”.
Da qui la rinuncia alla immunizzazione e lo sconforto dei familiari che arretrano dal procedere alla somministrazione del vaccino
Ma posti poi di fronte alle limitazioni introdotto dal green pass, Tra l’incudine delle difficoltà di somministrazione del farmaco antiCovid e il martello dell’obbligo del Green pass il coordinamento regionale famiglie autismo chiede insomma una deroga per il peculiare tipo di platea da vaccinare con ui si ha nel merito a che fare.
“Purtroppo accade- scrive ancora il coordinamento – che, secondo le prescrizioni di legge, questi ragazzi, se non hanno il green pass, non possono accedere a piscine, dove spesso, tra l’altro effettuano terapie in acqua, tantomeno al bowling, in un pub e ciò va ad incidere sul loro grado di isolamento, già abbastanza importante a causa dell’autismo.Senza considerare l’aspetto più grave, ossia l’impossibilità ad accedere dal prossimo 15 ottobre al Centro di riabilitazione se non in possesso del green pass, nonostante siano impiegate tutte le tutele del caso, ossia il personale sanitario vaccinato e munito di tutti i dispositivi di protezione, nonché i locali sanificati ed il controllo della temperatura corporea”.
A tal popoposito sono poi segnalati gli esaurimenti dei tetti di spesa per il più grosso centro insistente sul territorio della Asl Napoli 3 che ha sospeso le prestazioni in convenzione incidendo sulla routine di gestione dei ragazzi.
“La situazione diventerà sempre più ingestibile con l’avvento dell’inverno, dove i luoghi all’aperto saranno impraticabili, stante l’abbassamento delle temperature.
Non si tratta, è bene chiarire, di genitori no vai anzi che infatti scrivono: “Stante quanto evidenziato, lungi dal ritenere che la campagna vaccinale in atto non sia fondamentale per la collettività, questo Coordinamento non può permettere che vengano ignorate le problematiche per i ragazzi e gli adulti autistici.
Si tratterebbe di una fetta di popolazione limitata, che tra l’altro lascia comunque liberi di effettuare il vaccino coloro che riescono a gestirne la somministrazione, ma che consente una vita quanto più normale possibile per coloro che si trovano invece nell’impossibilità oggettiva di fronteggiarne l’adempimento”.
Insomma viene invocata una deroga all’obbligo vaccinale al pari di altri soggetti fragili per patologia e che ne sono esentati ma contemporaneamente protetti da quella che dovrebbe essere stata ormai raggiunta ossia l’immunità di gregge considerando che tutti gli operatori e genitori stessi che hanno a che fare con questi pazienti si presume siano vaccinati.
“Sono ragazzi cui il Covid ha già influito tanto – conclude la nota – in cui l’isolamento, la quarantena, le chiusure non hanno giovato e ne sono usciti provati; di conseguenza questa ennesima violenza, perché purtroppo da loro così sarebbe vissuta, può dalle Istituzioni essere risparmiata, considerando che sono soggetti mai lasciati privi di un accompagnatore, che presiede alla loro sicurezza e a quella degli altri.
Pertanto, così come è stato possibile per loro prevedere l’esclusione dall’obbligo della mascherina, così come è stata per loro autorizzata la didattica in presenza, Vi si chiede di avere un’ulteriore attenzione nei loro riguardi e di estendere l’esenzione dal vaccino e, quindi, dall’obbligo del green pass nei luoghi chiusi o nelle piscine o in quelle situazioni all’uopo previste dai decreti ministeriali, per i ragazzi e gli adulti autistici, dai 12 anni in su o, in subordine, che i test salivari, autorizzati per i casi di disturbo dello spettro autistico con l’ultima circolare del Ministero della Salute dello scorso 24 settembre, siano gratuiti per i soggetti autistici.
Infine una piccola digressione per spiegare il chi è del coordinamento regionale delle famiglie autismo e terzo settore: l’organismo nasce in Campania nel 2016
e mette insieme alcune delle numerose associazioni di genitori con figli affetti dal disturbo dello spettro autistico e che, negli ultimi anni ha visto il subentro di sempre più Associazioni a fronte dell’aumento dell’incidenza della malattia fino ad arrivare a contarne circa 30, ognuna delle quali al suo interno ha un’elevata partecipazione. Tutela dei diritti e delle esigenze dei soggetti Autistici e delle loro famiglie uno dei principali scopi del sodalizio che si pone come principale interlocutore nei rapporti con le Istituzioni pubbliche per il raggiungimento delle finalità del Coordinamento stesso.