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Elezioni politiche 2022: i programmi previsti per la Sanità dei 4 principali schieramenti

In previsione della tornata elettorale del 25 Settembre prossimo, i 4 principali schieramenti politici, Azione e Italia Viva, MoVimento 5 stelle, Centrodestra e Partito democratico con Verdi e Più Europa, hanno presentato i rispettivi programmi elettorali. Le proposte per la Sanità vedono protagonisti i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale avviata nell’ultima legislatura che va ora completata con quella della medicina generale e la creazione di oltre 1300 Case di Comunità.

Se tutti sono d’accordo che le priorità da affrontare sono l’abbattimento delle liste di attesa, la necessità di nuove assunzioni e di adeguamenti salariali agli standard europei per tirare il freno al fenomeno del burnout del personale e dei turni massacranti ci sono alcuni distinguo su altri punti.

Verdi e Sinistra Italiana chiedono ad esempio la riduzione del peso della sanità privata e l’istituzione della rete dei medici sentinella per l’ambiente con il compito di individuare eventuali cluster di patologie che possono derivare dall’ambiente. Il M5S punta alla riforma del Titolo V della Costituzione per riportare la sanità sotto la gestione dello Stato. Per il centrodestra invece, la lotta al Covid deve avvenire senza nuove restrizioni, mentre per Azione e Italia Viva serve investire più fondi per la ricerca e la creazione di una “Protezione civile sanitaria” con professionisti e volontari addestrati al contrasto delle Pandemie.

I Programmi in sintesi:Coalizione di Centrodestra.

La coalizione di centrodestra, che comprende quattro liste (Noi moderati, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) concentra il programma sanità in sette punti:

  • Sviluppo della sanità di prossimità e della medicina territoriale, del rafforzamento della medicina predittiva e dell’incremento dell’organico di medici e operatori sanitari;
  • Aggiornamento dei piani pandemici e di emergenza e revisione del Piano sanitario nazionale;
  • Ripristino delle prestazioni ordinarie e delle procedure di screening, abbattimento dei tempi delle liste di attesa;
  • Estensione prestazioni medico sanitarie esenti da ticket;
  • Contrasto alla pandemia da Covid-19 attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali, come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti, senza compressione delle libertà individuali;
  • Riordino delle scuole di specializzazione dell’area medica;
  • Revisione del piano oncologico nazionale

Sul fronte della tutela delle persone con disabilità c’è il potenziamento di politiche mirate alla piena presa in carico delle persone con disabilità, anche attraverso l’incremento delle relative risorse e maggiori tutele in favore dei lavoratori fragili, immunodepressi e con disabilità grave.

MoVimento 5 stelle.

Le proposte per la Sanità del futuro del MoVimento 5 Stelle sono:

  • Basta interferenze della politica nelle nomine dei dirigenti sanitari sulla scia di un disegno di legge presentato nel corso dell’ultima legislatura;
  • Riforma del Titolo V della Costituzione per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato ed evitare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, a maggior ragione emerse con la pandemia;
  • Potenziamento ed accessibilità alle terapie innovative e avanzate; • Incentivi per i Pronto Soccorso;
  • Aumento delle retribuzioni per il personale sanitarie.

Sul fronte delle politiche sociali puntano a completare l’incremento delle pensioni di invalidità per le persone con disabilità, al potenziamento degli strumenti per i percorsi di vita indipendente delle persone con disabilità e non autosufficienti (proposta contenuta nel Budget di salute presentato alla Camera), all’attuazione della legge delega in tema di disabilità e alla definizione e potenziamento delle tutele per i caregiver.

Partito democratico.

La parte dedicata alla Sanità del programma del Partito Democratico è intitolata “La salute pubblica dopo il Covid: cura delle persone e medicina di prossimità” e rivendica l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale di 10 miliardi di euro in tre anni, cui si sono aggiunti 20 miliardi del PNRR, così come l’aumento delle borse di specializzazione in medicina. Il programma prevede:

  • Investimenti sulle Case della Comunità come modello in grado di farsi carico delle esigenze di tutta la popolazione, in un’ottica di prossimità e multidisciplinarietà.
  • Finanziamento di un Piano straordinario per il personale del Ssn, con superamento dei tetti di spesa in vigore da più di 10 anni, riduzione del ricorso a personale non strutturato, rafforzando ed incentivando la presenza sul territorio dei MMG e degli infermieri di comunità.
  • Sviluppo di un piano straordinario per la salute mentale, per promuovere presa in carico e inclusione attraverso lo sviluppo di modelli organizzativi di prossimità, con Centri di Salute Mentale di piccola scala, fortemente radicati e integrati nelle comunità.
  • Approvazione della riforma della non autosufficienza con un incremento del finanziamento pubblico per l’offerta di interventi e servizi e garantiremo riconoscimento e tutele ai caregiver.
  • Proposta relativa all’attività motoria da considerare un vero e proprio farmaco, e pertanto prescrivibile dal medico di base, detraibile fiscalmente e capace di generare un risparmio al Ssn.
  • Riduzione entro il 2027 dei tempi massimi delle liste di attesa per esami diagnostici e interventi, riformando l’attuale Piano Nazionale Governo Liste d’Attesa con l’introduzione di un sistema di incentivi-sanzioni e di mobilità tra strutture sanitarie.
  • Completamento della transizione digitale già avviata per agevolare il lavoro dei professionisti e l’accesso al sistema e alle cure della popolazione, valorizzando telemedicina, COT, teleassistenza, telemonitoraggio e teleconsulto, e potenzieremo l’Assistenza territoriale in tutto il territorio nazionale, per dare concreta attuazione alla sfida della prossimità delle cure.
  • L’’istituzione di uno psicologo per le cure primarie e contratti di lavoro formativo con le opportune tutele.
  • Potenziamento dell’assistenza domiciliare per gli anziani per fornire un’offerta integrata sociale, sanitaria e previdenziale centrata sui bisogni della persona anziana, con appropriate soluzioni domiciliari, semi-residenziali e residenziali sul territorio.
  • Potenziamento della farmacia dei servizi, come struttura di prossimità della rete territoriale in raccordo con le Case di Comunità e con la rete delle farmacie italiane.

Per realizzare questi obiettivi, è necessario adeguare il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale, allineandolo progressivamente ai grandi Paesi europei, e rafforzare la sua capacità di garantire il diritto alla salute in maniera più omogenea in tutte le Regioni.

Verdi – Sinistra Italiana.

Si intitola “L’Italia in Salute” la parte del programma dedicata alla sanità di Verdi e Sinistra italiana con cui si chiede:

  • Aumento del fondo sanitario di 10 mld nei prossimi tre anni e l’abolizione dei vantaggi fiscali connessi alla sottoscrizione di polizze assicurative sanitarie e alla partecipazione a fondi sanitari integrativi.
  • Formazione di tutto il personale sanitario alla medicina di genere e un Piano di rafforzamento strutturale del personale dipendente, con l’assunzione di complessivi 40 mila operatori in tre anni.
  • Promozione dell’uso dei farmaci equivalenti, la definizione di una strategia per i farmaci e vaccini veramente innovativi che ne permetta l’accessibilità a costi ragionevoli per le finanze pubbliche, la revisione delle modalità di funzionamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco e dei meccanismi di controllo della spesa, il potenziamento della ricerca indipendente.
  • Norme specifiche sull’utilizzo e la produzione di sostanze chimiche pericolose, anzitutto i composti perfluoroalchilici (Pfas), dalla loro produzione fino alla loro distruzione e il superamento delle convenzioni nazionali dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali, della medicina dei servizi con inserimento di queste figure professionali nel Contratto Unico di dipendenza dal Servizio Sanitario Nazionale.
  • L’introduzione dei medici sentinella per l’ambiente (RIMSA) che dovranno essere molto attenti a individuare eventuali cluster di patologie che possono verificarsi tra i suoi assistiti. La dimensione di isolamento delle Residenze per Anziani inoltre, va superata guardando ad esperienze positive all’estero dove le RSA sono collocate nei quartieri accanto a centri per l’infanzia e a scuole, sono rese accessibili alla popolazione offrendo una idea di integrazione con il tessuto sociale.

Azione – Italia Viva.

Il programma per la Sanità di Azione – Italia Viva punta sul PNRR e sulle riforme ad esso collegate:

  • Riforma dei meccanismi di governance e coordinamento tra Stato e regioni con riconoscimento allo Stato funzioni di analisi di dati e bisogni, valutazione delle tecnologie sanitarie, indirizzo e coordinamento delle Regioni. Alle Regioni si riconosce la funzione di erogazione e gestione dei servizi, con il conferimento di accreditamento in base a criteri oggettivi ed esigenze territoriali.
  • Rapporto tra medicina ospedaliera, assistenza primaria, medicina territoriale e servizi sociali, nell’ ottica di prevenzione e promozione della salute e di garanzia della continuità delle cure.
  • Rapporto tra pubblico e privato accreditato, sia in termini di finanziamento che di funzionamento con l’obiettivo primario di mettere al centro i bisogni del paziente e le sue scelte di cura in un sistema integrato pubblico/privato che garantisca a tutti la stessa qualità di cura e un servizio pubblico efficace ed efficiente.
  • Strutturazione di un adeguato sistema di prevenzione e preparedness investendo in progetti e campagne di prevenzione dalle dipendenze (alcol, sostanze stupefacenti, internet addiction disorder, ludopatie) disturbi alimentari, infortuni sul lavoro e rischi ambientali. Occorre poi rafforzare la lotta all’antibioticoresistenza con protocolli nazionali obbligatori in tutti i presidi sanitari, raccolta dati centralizzata, formazione specifica degli operatori sanitari.
  • Formazione e la gestione delle risorse umane con una remunerazione adeguata al carico di lavoro e soprattutto alle responsabilità, così da limitare contestualmente il fenomeno dell’emigrazione di professionisti sanitari verso l’estero.
  • Piano straordinario per le liste di attesa aumentando la capacità produttiva di prestazioni di specialistica ambulatoriale, visite di controllo e interventi. L’obiettivo deve essere ridurre entro un anno il periodo di attesa per tali prestazioni fino ad un massimo di 60 giorni per quelle programmate e di 30 per tutte le altre.
  • Piano strategico nazionale per le filiere dell’innovazione con la semplificazione degli adempimenti per l’apertura di nuovi impianti produttivi e la rimozione degli ostacoli di carattere burocratico che rendono l’Italia poco attrattiva per le ricerche cliniche.
  • Adozione di tutti i decreti attuativi del Testo Unico delle Malattie Rare, nonché del Secondo Piano Malattie Rare con l’incremento del relativo fondo. Inserimento nei LEA di nuove malattie invalidanti e costituzione di un fondo strutturale vincolato esclusivamente allo Screening Neonatale Esteso (sul modello di quello per la fibrosi cistica).
  • Finanziamento stabile e adeguato a medio termine e investimento di una quota non inferiore al 3% del Fondo Sanitario Nazionale alla Ricerca.
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