Un’importante novità nella gestione del paziente affetto da ipercolesterolemia. È disponibile infatti, in Italia, un nuovo farmaco a base di siRNA (silenziatori genici) in grado di ridurre in maniera efficace e duratura nel tempo il colesterolo LDL con due sole somministrazioni annuali.
COLESTEROLO “CATTIVO” E IPERCOLESTEROLEMIA
Le lipoproteine LDL (Low Density Lipoproteins) e le lipoproteine HDL (High Density Lipoproteins) sono conosciute comunemente col nome di colesterolo LDL e colesterolo HDL. Le lipoproteine svolgono un ruolo fondamentale nel trasporto del colesterolo all’interno dell’organismo. Nel dettaglio le lipoproteine LDL sono responsabili del trasporto del colesterolo attraverso il flusso sanguigno ai tessuti. Le HDL, invece, sono responsabili del trasporto “inverso” del colesterolo dalla periferia al fegato.
Il termine colesterolo “cattivo” in riferimento al colesterolo LDL è utilizzato quando, in presenza di un eccesso di tale lipoproteina, possono comparire fenomeni di ossidazione e modificazioni strutturali col rischio di deposito e conseguente formazione di placche che contribuiscono al fenomeno molto pericoloso dell’aterosclerosi. Fenomeno, come sappiamo, che è il primum movens della genesi del danno e rischio cardiovascolare. Per tale motivo è opportuno mantenere i livelli di queste lipoproteine in determinati range di valori, all’interno dei quali esercitano la loro funzione fisiologica essenziale per l’organismo in sinergia con le lipoproteine HDL.
Difetti delle LDL a livello recettoriale, possono portare a patologie più complesse che necessitano di un trattamento dedicato. È il caso, ad esempio, dell’ipercolesterolemia familiare, una malattia monogenica caratterizzata da un aumento sproporzionato dei livelli di LDL sia nei soggetti eterozigoti che in quelli omozigoti con precoce comparsa di aterosclerosi coronarica, eventi cardiovascolari, coronarici precoci e xantomi tendinei.
MECCANISMO D’AZIONE
Inclisiran (Leqvio) è il nome del farmaco in grado di ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” LDL attraverso un meccanismo di silenziamento dell’RNA messaggero denominato “RNA interference”. Si tratta nello specifico di una piccola molecola RNA a doppio filamento denominata siRNA che ha un’elevata affinità per il fegato all’interno del quale interferisce con l’RNA responsabile della produzione di una proteina denominata PCSK 9 coinvolta nel metabolismo del colesterolo. Questo meccanismo porta ad un aumento della capacità del fegato di assorbire il colesterolo LDL e di conseguenza ad una riduzione della concentrazione del colesterolo LDL nel sangue.
INDICAZIONI
L’AIFA ha precisato che il farmaco Inclisiran (Leqvio) è indicato in adulti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non familiare) o dislipidemia mista, in aggiunta alla dieta:
- in associazione a una statina o una statina con altre terapie ipolipemizzanti in pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi per l’LDL-C con la dose massima tollerata di una statina
- in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti intolleranti alle statine o per i quali una statina è controindicata.
La somministrazione dell’Inclisiran deve avvenire due volte all’anno tramite iniezione sottocutanea. Nello specifico, dopo la prima iniezione seguirà una nuova somministrazione dopo tre mesi ed in seguito ogni sei mesi.
È molto importante sottolineare che il farmaco sarà rimborsabile per i soggetti destinatari. L’autorizzazione di questa nuova terapia innovativa riveste, inoltre, un ruolo molto importante alla luce delle ultime linee guida internazionali che hanno ridotto ulteriormente i target dei valori di colesterolo LDL nei soggetti a rischio di eventi cardiovascolari.
Allo stesso tempo, l’obiettivo è che questa nuova tecnologia alla base del farmaco possa essere utilizzata per nuove opzioni terapeutiche come auspicato anche dalle parole di Valentino Confalone, amministratore delegato di Novartis che ha sviluppato l’Inclisiran: «Continuiamo a investire nella ricerca per trovare soluzioni sempre più innovative, come ad esempio i siRNA che sono in grado di agire a monte, interferendo cioè con la produzione di proteine che causano le malattie. Oggi questa tecnologia è applicata all’ipercolesterolemia, ma prevediamo in futuro di impiegarla anche nel trattamento di altre patologie».