E’ ormai risaputo che il consumo eccessivo di zucchero nuoce alla salute, aumentando il rischio di sviluppare il diabete, malattie cardiovascolari o altre patologie. Vista la particolare attenzione che i consumatori pongono nel limitare il consumo di saccarosio, nei supermercati sono facilmente reperibili prodotti con una vistosa dicitura: “senza zucchero” oppure “Zero” che danno l’illusione di essere più sani rispetto a quelli tradizionali. Tuttavia, queste si rivelano essere strategie delle industrie alimentari per attirare il consumatore, il quale ignora quanto questi prodotti siano ugualmente dannosi.
Le alternative allo zucchero infatti, spesso sono pericolose e possono provocare il diabete e la sindrome metabolica, questo è quanto ha sostenuto durante la conferenza “Cibarsi in salute” Franco Berrino, medico ed epidemiologo italiano noto anche al piccolo schermo. Berrino ha spiegato alcune bevande in alternativa allo zucchero possono contenere la Stevia, una sostanza che è 200 volte più dolce dello zucchero. Oppure aspartame, una sostanza che è 170 volte più dolce dello zucchero.
Questi dolcificanti aumentano l’assorbimento del glucosio, sottolinea Berrino, La questione cruciale è proprio l’intensità del gusto dolce: nell’intestino abbiamo sensori per il gusto che quando arrivano sostanze centinaia di volte più dolci dello zucchero fanno aprire le porte per l’assorbimento del glucosio. Il dottore, nel corso della conferenza ha anche spiegato dettagliatamente cos’è la sindrome metabolica, le cause e gli effetti indesiderati che essa provoca al nostro organismo. “Il 30% degli adulti, in Italia, hanno la sindrome metabolica. Un po’ più nel sud un po’ meno nel nord.”
La sindrome metabolica
La sindrome metabolica è una condizione visibile nei soggetti che presentano la pancia, di chi ha il colesterolo buono basso e i trigliceridi, la pressione e la glicemia un po’ alti. Se sono presenti tre di questi fattori allora una persona ha la sindrome metabolica. In queste condizioni ci si ammala di più di diabete e di infarto; negli ultimi 10-15 anni si è scoperto che si ammalano di più di cancro del fegato, del colon, della mammella, della prostata, di patologie agli occhi, delle retinopatie, del glaucoma, della cataratta. Chi ha la sindrome metabolica, si ammala di più anche di bronchite cronica, di Alzheimer, di psoriasi, di artrite, di calcoli al fegato, di cirrosi epatica anche se non si beve. Secondo uno studio recente, la sindrome metabolica sembra aumentare il rischio di cancro alla mammella per le donne. Uno dei fattori della sindrome metabolica per il cancro della mammella è la glicemia. Quindi la glicemia gioca un ruolo fondamentale per il rischio di numerose patologie. “Il 25% delle donne che hanno la glicemia più alta, all’interno dei valori normali, hanno un rischio doppio di ammalarsi rispetto alle donne che hanno la glicemia più bassa. Le donne che hanno il cancro della mammella che hanno la glicemia più alta hanno un rischio molto più alto di ammalarsi rispetto a quelle che hanno la glicemia più bassa. Lo stesso vale per il cancro dell’intestino, lo stesso vale per tante patologie.”
Ma da cosa dipende la sindrome metabolica?
Tantissimi studi affermano che la sindrome metabolica è causata da squilibri alimentari errati. In particolare, il Berrino afferma che dipende dai cibi che consumiamo: “troppi grassi animali, troppi grassi idrogenati, le margarine ; che mangiamo cibi che fanno alzare tanto la glicemia, i cibi raffinati dell’industria, che beviamo troppo alcol, che mangiamo troppa carne, che mangiamo troppo sale, che beviamo le bevande zuccherate, che beviamo le bevande zero.”