Sostanzialmente stabili i contagi. Molti morti e molti ricoveri. Oggi fatti un po’ di tamponi in più di ieri e trovati 86.334 casi contro gli 83.274 di ieri, il 27,3% di positivi al tampone contro il 28,1% di ieri, 72 morti contro i 59 di ieri e ben 44.217 attualmente positivi in più, 3 terapie intensive e 238 ricoveri in più di ieri, Rt a 1,44. Le regioni con più casi: Lombardia 11.575, Lazio 11.529, Campania 10.699, Veneto 7959, Emilia-Romagna 6674, Puglia 6576, Sicilia 6306.
Malissimo la Campania con 10.699 contro i 9.946 il 34,9% di positivi al tampone contro il 32,9% di ieri. I contagi di oggi sono il numero più alto dal 27 aprile, 2 morti, 2 meno di ieri, ma ben 6.689 attualmente in più 2 terapie intensive e 28 ricoveri più di ieri Rt a 1,62
Intanto le previsioni degli epidemiologi e matematici è che l’attuale ondata di contagi Covid in Italia, spinta dalla variante Omicron 5, arriverà al picco tra 2 settimane. L’obiettivo è rendere il virus endemico come qualunque altra virosi stagionale e dunque la massiccia circolazione del virus funziona da ulteriore booster per la popolazione. E’ questo lo scenario che delinea all’Adnkronos Salute il fisico Giorgio Sestili, che fin dall’inizio della pandemia analizza e monitora l’andamento epidemico di Sars-CoV-2, analizzando i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
“La nuova ondata per quanto riguarda i contagi c’è ed è partita a fine maggio con una forte accelerazione, in cui l’Rt è passato da 0,78 il minino toccato a fine maggio per poi risalite in un mese. C’è poi anche da evidenziare la forte sottostima dei casi positivi rispetto al passato. Il picco? Probabile tra 15 giorni, come accaduto in Portogallo che ha vissuto la nostra situazione un mese prima, la loro ondata sicuramente spinta dalle variante Omicron Ba.4 e Ba.5, è partita il 25 aprile e ha raggiunto il picco dopo 30-40 giorni e ora è scesa molto velocemente. In questo momento in Portogallo l’incidenza dei casi è la stessa che si aveva quando è partita l’ondata”, spiega Sestili.
“Le varianti Omicron ci stano abituando a vampate veloci di risalita dei casi – aggiunge l’analista – Ormai penso che l’obiettivo sia quello di rendere il virus endemico e quindi lasciarlo circolare. Manterrei la mascherina al chiuso però: per un livello di protezione che ha un costo minimo di impegno e poi perché è comunque una difesa dal contagio. Un virus endemico non significa abbassare la guardia – rimarca il fisico – ha una forte capacità di mutare e per ora ci è andata bene ma non sappiamo se la prossima mutazione possa portare una maggiore patogenicità e letalità. Quello che serve per non farci trovare impreparati – conclude – è rafforzare la nostra capacità di monitoraggio e sequenziamento”.