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Bellezza, dopo il lockdown boom di richieste di trattamenti

Bellezza e sicurezza. Due desideri che vanno di pari passo per i pazienti italiani di medicina estetica e chirurgia plastica, che dopo l’emergenza Covid-19 sono tornati a riprogrammare visite, trattamenti e interventi pianificati in precedenza. E, pur con una maggiore attenzione verso la sicurezza e qualche condizionamento economico per i più giovani, ritengono che investire per vedersi belli, soprattutto in viso, sia importante per sentirsi bene in questo momento difficile.Queste le conclusioni a cui è giunto lo studio

“Pazienti e medicina estetica al tempo del Covid-19”: un’indagine realizzata ad aprile fra oltre 8.000 pazienti dai medici del gruppo SecurityMed e che è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Aesthetic Surgery Journal. «Durante l’emergenza sanitaria – spiega Bruno Bovani, chirurgo plastico di Perugia, tra i coordinatori dello studio– abbiamo costituito un gruppo che oggi conta oltre 1.250 medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e specialisti afferenti alla Medicina Estetica, in modo da condividere conoscenze e strategie per pianificare la ripartenza in totale sicurezza. La survey ci ha permesso di conoscere desideri, esigenze e percezione dei nostri pazienti, in modo da garantire, alla riapertura, servizi in linea con le aspettative del mondo post-Covid». Oltre a Bruno Bovani, fanno parte della faculty scientifica dello studio i chirurghi Fabrizio Melfa, Pierfrancesco Cirillo, Matteo Tretti Clementoni e Alessandro Gennai.

Il sondaggio di SecurityMed, che rappresenta in modo omogeneo tutte le regioni italiane e riflette la netta prevalenza di donne (94.3% del campione) fra i 46 e i 60 anni (48,1%) fra i consumatori di medicina e chirurgia estetica, evidenzia che la quasi totalità dei pazienti (92,8%) con il ritorno alla normalità tornerà a rivolgersi allo specialista: il 46,9% lo farà nelle stesse modalità di prima, il 45,9% con necessità di spiegazione dei protocolli di sicurezza. Per quanto riguarda le visite e i trattamenti già fissati prima del lockdown, il 45% dei pazienti ha dichiarato di volerli riprogrammare subito, mentre il 23,4% posticiperà per motivi economici.Quanto al desiderio di trattamenti o interventi estetici, per quasi il 50% dei pazienti non è stato influenzato dalla pandemia. Durante la chiusura il 40% degli intervistati ha rilevato che l’aspetto fisico ha avuto un impatto importante sull’aspetto psicologico; in questo periodo ciò che mancato di più sono i trattamenti viso (72% per le donne e 57% per gli uomini).E venendo invece alle risorse finanziarie che i pazienti di medicina e chirurgia estetica sono disposti a mettere in campo, il 60,5% ha risposto che saranno le stesse di prima, senza differenze di genere ma con una disponibilità minore nelle fasce più giovani.

«Le risposte a tutte queste domande – sottolinea Bruno Bovani – non sono correlate al diverso impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto nelle varie regioni italiane».L’esperienza dei medici nei primi mesi di riapertura degli studi conferma le tendenze evidenziate dallo studio. «La domanda è rimasta stabile e i pazienti dimostrano fiducia nelle misure di sicurezza messe in campo – conclude Bovani –. Un effetto della pandemia è che la stagionalità è saltata: molti hanno cancellato o posticipato le ferie, perciò abbiamo avuto una consistente richiesta di procedure che normalmente d’estate sono poco praticate, come i trattamenti fotosensibilizzanti. Il focus è sicuramente sul viso, con i filler iniettabili per zigomi e labbra al primo posto fra i desiderata».

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