Truffa dei tamponi a Napoli: il nucleo dei carabinieri del Nas ha dato oggi esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva della sospensione di un anno dall’esercizio del pubblico servizio emessa dal Gip (Giudice per le indagini preliminari) nei confronti di due infermieri in servizio presso la Asl Napoli 1 Centro coinvolti in un’inchiesta sui tamponi effettuati al Frullone.
“In particolare i sospetti erano nati dall’anomalo comportamento dei due dipendenti che avevano studiato un vero e proprio piano per aggirare i controlli della direzione strategica – scrive la Asl in una nota – uno degli infermieri supportava in vari turni l’attività aziendale presso la postazione Frullone per l’esecuzione di tamponi a chi li prenotava sul territorio con metodica molecolare in Pcr. Periodicamente tuttavia, l’infermiere chiedeva di caricare l’esame di tamponi non preventivamente registrati nella prenotazione attribuendo i test a dipendenti del distretto sanitario di base n°27 (Vomero – Arenella) ove lui stesso svolgeva le normali attività lavorative. Un escamotage che, tuttavia, non ha retto ai controlli posti in essere dalla direzione strategica e confermati dalla puntuale attività investigativa dei Nas di Napoli. A quanto pare – tra l’altro – i tamponi venivano eseguiti (previo compenso di 40 euro) in locali non idonei a persone che si sottoponevano ai test ma che nulla avevano a che vedere con la Asl Napoli 1 Centro”.
IL MANAGER
«Ricordo molto bene quel periodo – dice il direttore generale Ciro Verdoliva – giorni nei quali ognuno di noi profondeva il proprio impegno per contenere il contagio. Fa male pensare che mentre la stragrande maggioranza dei nostri professionisti si impegnava a fare bene, qualcun altro ne approfittava per guadagnare sull’emergenza. Anche in quel periodo così intenso e complicato non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo sempre denunciato e i provvedimenti di oggi ci dicono che abbiamo fatto bene. La macchina della giustizia ci assicura risultati concreti e noi abbiamo il dovere di adottare provvedimenti disciplinari duri perché siano da esempio per chi pensa di sfruttare il bisogno di salute delle persone per un proprio tornaconto. Non è la prima volta che l’Azienda subisce l’onta di malaffare, ma voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini dell’Asl Napoli 1 Centro che invece, ogni giorno, lavorano sodo e onestamente al servisio della collettività rappresentando esempi di buona sanità, lavorando con professionalità e passione, nonché tutti coloro che hanno profuso impegno nelle indagini».
Il provvedimento è stato assunto con delibera del direttore generale n°214 del 15 gennaio del 2023: l’Asl Napoli 1 Centro ha provveduto a sospendere dal servizio i dipendenti coinvolti ed avviato il procedimento disciplinare. L’inchiesta era partita durante i mesi già caldi della pandemia da un’attenta analisi dei dati e un puntuale monitoraggio da parte dell’Unità di crisi aziendale (Covid-19) dell’Asl Napoli 1 Centro che ha reso possibile portare alla luce il comportamento scorretto da parte dei due infermieri, gravemente indiziati dei reati di peculato, falso ideologico e truffa. A dare avvio alle indagini proprio una denuncia alle autorità competenti effettuata dal direttore generale Ciro Verdoliva. Quindi, l’avvio di una complessa attività investigativa dei militari del Nas di Napoli (coordinata dalla Sezione Seconda della Procura della Repubblica di Napoli) che ha portato gli stessi Nas a dare oggi esecuzione all’Ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva della sospensione di un anno dall’esercizio del pubblico servizio emessa dal Gip nei confronti dei due infermieri in servizio presso la Asl Napoli 1 Centro.