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Amo la mia tiroide…e faccio la cosa giusta

[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] L[/dropcap]a tiroide è una piccola ghiandola a forma di ‘’farfalla” molto importante perché interessata in diverse e importanti funzioni vitali: infatti gli ormoni prodotti da questo piccolo organo esercitano i loro effetti sul metabolismo e sulle funzionalità di tutti gli apparati del corpo ,in particolare intervengono sulla funzione cardiovascolare, sul ritmo del sonno e nei processi di sviluppo del sistema nervoso, inoltre recenti studi hanno confermato il legame con malattie cardiache, fertilità e sonno.
A causare principalmente problemi alla tiroide è la carenza di iodio, che può provocare gozzo, noduli o ipotiroidismo. Secondo gli esperti è fondamentale assumere iodio in quantità adeguata con l’alimentazione considerando che, il fabbisogno quotidiano stimato è di 150 microgrammi per adulti, 90 per bimbi fino a 6 anni, 250 per donne in gravidanza e l’allattamento.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’utilizzo di sale iodato e, se necessario, una quantità supplementare di iodio tramite l’assunzione di integratori, in special modo durante la gravidanza e l’allattamento.

I soggetti più a rischio per le alterazioni della funzione tiroidea e delle sue conseguenze sono:

  • Donne in età fertile che programmano una gravidanza e che abbiano una delle seguenti condizioni: parenti di primo grado con ipertiroidismo o ipotiroidismo, storia di tireopatia pregressa, presenza di anticorpi antitiroide o di altre patologie autoimmuni, diabete tipo 1, assunzione di farmaci ad azione antitiroidea, residenza in aree a carenza iodica;

  • Soggetti anziani nei quali le disfunzioni tiroidee anche lievi possono avere effetti dannosi sul sistema cardiovascolare. L’ipotiroidismo va ricercato in quelli che hanno disturbi metabolici e cardiovascolari, mentre l’ipertiroidismo, che può avere sintomi sfumati, va ricercato in caso di calo ponderale, insorgenza di fibrillazione atriale e riduzione della massa muscolare;

In Italia sono circa 6 milioni gli italiani che soffrono di problemi alla tiroide, fra questi il 5% soffre di ipotiroidismo, mentre l’1-2% è affetto da ipertiroidismo.

Anche se la malattia può interessare entrambi i sessi, in età adulta, le donne sono molto più soggette a svilupparla e, molto spesso sono tante le persone con una patologia tiroidea che non ricevono una diagnosi in tempi adeguati, non per inadeguatezza delle strutture sanitarie ma per la difficoltà ad interpretare sintomi aspecifici” spiega Paolo Vitti, Presidente Società Italiana di Endocrinologia.
Per questo motivo, gli endocrinologi italiani affiliati alla Società Europea di Endocrinologia hanno deciso di concentrare l’attenzione della popolazione sui controlli e in particolare sulle forme sub-cliniche, ossia quelle in cui i valori non indicano una malattia ma che presentano alterazioni lievi capaci di creare problemi e che per questo devono essere tenute sotto controllo, quindi in molte città italiane, dal 20 al 26 maggio, si celebra la Settimana mondiale della tiroide 2019, il cui slogan è ‘Amo la mia tiroide…e faccio la cosa giusta’.

Durante la manifestazione che prevede conferenze, incontri formativi e convegni, nelle varie città italiane saranno organizzate visite gratuite, che comprendono anche screening completi ed ecografie al collo.

L’iniziativa, patrocinata dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità, ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione in merito ai problemi connessi alle malattie della tiroide e alla loro prevenzione. informazioni sul sito www.settimanamondialedellatiroide.it.

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