Il prossimo 7 dicembre, nel giorno del Santo patrono di Milano Sant’Ambrogio, verranno consegnati gli Ambrogini d’oro, la massima onorificenza che ogni anno il Comune di Milano assegna a chi ha reso lustro alla città. I nomi sono stati decisi nelle scorse ore dalla commissione per le Civiche benemerenze, che ha scremato le 240 candidature e ha assegnato 15 medaglie d’oro, 5 medaglie d’oro alla memoria, 20 attestati.
Una delle medaglie d’oro quest’anno sarà consegnata a Marisa Cantarelli, 92 anni, considerata la prima teorica italiana dell’assistenza infermieristica e personalità di spicco all’interno del mondo accademico infermieristico. Il premio, come si legge nella motivazione, le è stato assegnato “per l’alto profilo della candidata che rappresenta i 460mila infermieri italiani iscritti all’Albo nazionale e che ha segnato con la propria vita personale e professionale la storia degli infermieri negli ultimi settant’anni tracciandone i cambiamenti. Cantarelli è inoltre nata a Milano dove ha vissuto e dove tuttora vive e dove ha principalmente concentrato il suo impegno e svolto, presso l’università Statale, numerosi anni di attività professionale, dandole lustro in ogni occasione.
La Biografia in breve
Marisa cantarelli nasce e vive a Milano. Consegue nel 1950 il diploma di Infermiera Professionale e nel 1953 quello di Assistente Sanitaria, entrambi presso la Scuola della Croce Rossa italiana (CRI di Roma); nel 1968 quello di Dirigente dell’Assistenza Infermieristica presso l’Università La Sapienza di Roma. Inizia la sua attività professionale a Roma presso l’Ospedale San Camillo che prosegue presso il Preventorio Vigilato della CRI di Pozzuoli, quindi presso il Consorzio Provinciale Antitubercolare di Milano. Nel 1969 apre e dirige fino al 1975 la Scuola per Infermieri Professionali dell’Ospedale G. Fornaroli di Magenta; dal 1975 e fino 1999 è Vicedirettrice della Scuola Universitaria di Discipline Infermieristiche dell’Università degli Studi di Milano, dove svolge anche attività di Professore a contratto, mantenendo dal 1983 la qualifica dirigenziale nei ruoli della Regione Lombardia. Ha svolto un’intensa attività di docenza, tra cui figura quella presso la Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, presso la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Istituto di Igiene dell’Università degli Studi di Milano e presso il Centro di Formazione e di Ricerca Abbiccì, del quale è stata anche Direttore Responsabile. Lo studio e lo sviluppo della disciplina infermieristica, elaborata nella sua
teoria contenuta nel Modello delle Prestazioni Infermieristiche è tuttora studiata dagli infermieri, ed è applicata in numerose realtà ospedaliere e sanitarie italiane favorendo la personalizzazione dell’assistenza infermieristica e il soddisfacimento dei bisogni di assistenza infermieristica.
Con la sua attività e ricerche ha perseguito importanti risultati nella pratica clinica, nell’insegnamento e nell’organizzazione campo infermieristico aprendo strade nuove e innovative per la professione infermieristica italiana. La sua teoria è altresì conosciuta e studiata anche all’estero, nel mondo infermieristico.
Autrice di libri, tra i quali spicca il Modello delle Prestazioni Infermieristiche, e di numerose pubblicazioni su riviste specializzate e testi del settore; direttore di diverse collane editoriali su tematiche infermieristiche. Promotrice e responsabile di numerosi progetti di ricerca infermieristica, in particolare in ambito organizzativo ed operativo.
Responsabile scientifico, inoltre, del progetto numero 1387 affidato dalla Giunta Regionale Regione Lombardia “Modello infermieristico e sua applicazione allo studio di diverse realtà lombarde”.
Tra l’altro, è stata vicepresidente della Scuola Italiana di Cure Palliative e membro del Comitato Etico dell’Università degli Studi di Milano dal 1992 al 1999.
Il 10 maggio 2013 l’Università degli Studi di Milano le ha conferito, quarta donna in assoluto, la Laurea Honoris Causa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche “per aver fondato la prima scuola di pensiero italiana della disciplina infermieristica elaborando e diffondendo la teoria sul soddisfacimento dei bisogni di assistenza infermieristica della persona e per aver sviluppato innovative ricerche ottenendo importanti risultati scientifici, nella pratica clinica, nell’insegnamento e nell’organizzazione. Con dedizione completa allo studio, alla didattica e alla ricerca ha perseguito il riconoscimento del settore scientifico disciplinare delle scienze infermieristiche aprendo nuove frontiere per il futuro della professione”.
L’importante contributo alla professionalizzazione degli Infermieri
Marisa Cantarelli dunque è la prima Infermiera insignita dell’alto riconoscimento qual è quello dell’Ambrogino d’oro ed è anche stata la prima in Italia a spostare il focus dell’assistenza dai compiti da assolvere alla persona da assistere, personalizzando in questo modo l’assistenza e apportando un contributo fondamentale per l’abolizione del mansionario e per la professionalizzazione degli infermieri italiani fino a favorire l’inserimento della formazione degli stessi in Università.
L’infermiere secondo Marisa Cantarelli deve avere la capacità di orientare l’individuo con un criterio di scelta ottimale perché possa procedere autonomamente e deve sorreggere la persona nelle proprie scelte, in modo che sia in grado di assolvere ai propri bisogni. Una visione dell’infermieristica, quella di Cantarelli, che rende l’infermiere professionista con un bagaglio di conoscenze, il Codice deontologico per applicarle, e un’autonomia che ne fanno il primo responsabile dell’assistenza infermieristica e dei suoi risultati.
“Ringraziamo il Comune di Milano, la Commissione per le civiche benemerenze, la presidente Buscemi e il sindaco Sala, insieme a quanti hanno promosso la sua candidatura”, ha commentato il premio Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. “Marisa Cantarelli, ha aggiunto, ha scritto un pezzo dell’assistenza infermieristica in Italia, dedicando la sua vita allo sviluppo della Professione. Le siamo tutti molto riconoscenti e oggi possiamo solo gioire, onorati perché la sua medaglia rappresenta un riconoscimento a tutta la nostra comunità professionale”.