Prenderà il via nel 2023 il Progetto “Umberto” (Verso Una rinnovata epideMiologia nutrizionale e Biologica pEr la salvaguaRdia della saluTe e la prevenziOne dei tumori). Lo studio, ideato da Fondazione Umberto Veronesi e IRCCS Neuromed, permetterà, grazie ad una piattaforma informatica congiunta, tra una biobanca e una banca dati, di approfondire il rapporto esistente tra abitudini alimentari ed aumentato rischio di sviluppare tumori, al fine di implementare le Linee guida per la prevenzione.
L’iniziativa è stata presentata lo scorso 22 novembre presso il Parco Scientifico e Tecnologico di Neuromed a Pozzilli (Isernia) alla presenza di Monica Ramaioli, le professoresse Chiara Tonelli, Maria Benedetta Donati e Licia Iacoviello, la dott.ssa Marialaura Bonaccio, la Responsabile Ufficio Ricerca e Sviluppo IRCCS Neuromed Emilia Belfiore, l’Assessore della Regione Molise per le Politiche del lavoro, Politiche sociali, Terzo settore e Politiche per l’immigrazione Filomena Calenda e Stefania Passarelli, sindaca del Comune di Pozzilli.
Il Connubio Fondazione Umberto Veronesi – IRCCS Neuromed
La “Fondazione Umberto Veronesi ETS” nasce nel 2003 per volontà del Professore Umberto Veronesi per promuovere il progresso scientifico, concentrando il proprio operato in due aree: finanziamento alla ricerca scientifica di eccellenza, motore del progresso scientifico, e divulgazione scientifica, perché le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti. Durante questi anni Fondazione ha creato le basi per un nuovo modello di sviluppo della scienza, introducendo un criterio inedito nel nostro Paese: investire nella cultura scientifica per creare una nuova generazione di scienziati e di cittadini consapevoli dei progressi della ricerca. Per Fondazione Umberto Veronesi, cultura scientifica significa utilizzo sociale degli obiettivi e dei risultati della scienza.
L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli rappresenta da anni un punto di riferimento a livello italiano ed internazionale per la prevenzione, la diagnosi e la terapia nel campo delle malattie del sistema nervoso e dei tumori. Nell’IRCCS Neuromed i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano una alleanza rivolta a promuovere la consapevolezza sull’importanza degli stili di vita, e dell’alimentazione in particolare, nel potenziare la salute e a garantire il miglior livello di assistenza e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici della ricerca più avanzata. “Da ormai vent’anni la nostra Fondazione è impegnata a promuovere la ricerca scientifica di eccellenza in oncologia e progetti di prevenzione, ha precisato Monica Ramaioli, Direttore Generale di Fondazione Umberto Veronesi. In linea con questa missione, il Progetto “Umberto” e la Piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi e IRCCS Neuromed per lo studio di alimentazione, stili di vita e tumori rappresentano il capitolo più recente di un sodalizio avviato dal 2015, che ha visto Fondazione Umberto Veronesi impegnata nel finanziamento di 8 eccellenti ricercatori e ricercatrici e di un progetto biennale di studio sull’obesità”.
I Dati
I tumori rappresentano ad oggi la seconda causa di morte nel nostro Paese dopo le malattie cardiovascolari. Solo nel 2021 sono state registrate 180mila vittime e 377mila nuove diagnosi di malattia neoplastica. Di queste almeno un quarto si sarebbero potute evitare, attraverso un’adeguata attività di prevenzione e screening nonché un corretto stile di vita caratterizzato da alimentazione sana e moderata attività fisica. Elementi questi che secondo i dati dell’Associazione italiana di Oncologia medica (AIOM) sono in grado di ridurre fino al 30% il rischio di ammalarsi di tumore.
È sulla scorta di questi dati che nasce la collaborazione tra la Fondazione Umberto Veronesi e IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia). «È una piattaforma congiunta finalizzata a comprendere la relazione fra alimentazione e tumori, spiega Marialaura Bonaccio, epidemiologa del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione di Neuromed e coordinatrice del progetto. Il nostro vantaggio è di avere a disposizione un grande database con oltre 25mila persone analizzate in Molise (ovvero il 10 percento di tutta la popolazione adulta della regione). Grazie allo studio “Moli-sani”, nato nel 2005 e ancora oggi in corso, è possibile avere uno spaccato di come si alimenta la popolazione adulta italiana, corredato da una biobanca di campioni biologici tra le più grandi d’Europa. Questo ci permetterà di analizzare il rapporto tra abitudini alimentari e rischio di tumori, in particolare al seno, alla prostata e al colon retto» precisa l’epidemiologa.
Innovazione tecnologica e ricerca
Il progetto si avvale di una piattaforma informatica che metterà in relazione i dati registrati nella banca dati e nei campioni analizzati nella biobanca in modo da approfondire gli studi sulla relazione tra alimentazione e tumori in un target di persone dai 35 anni in su di cui il 25% con più di 65 anni. «Abbiamo anche un buon numero di centenari, continua la dott.ssa Bonaccio, questo ci permette di capire qualcosa in più su come sia possibile invecchiare bene e vivere a lungo. La vera innovazione di “Umberto” sta proprio nel considerare la dieta da nuove angolazioni, attraverso approcci integrati di epidemiologia, sottolinea la Bonaccio, basandoci sull’idea che non è solo cibo, ma un insieme di comportamenti, abitudini e tradizioni che possono contribuire ad accrescere o meno il rischio di insorgenza di una patologia. Avremo un’attenzione particolare nell’analisi di cosa la gente consuma e come combina gli alimenti. Oltre a questo, potendo usufruire dei campioni biologici di un buon numero di individui, potremo analizzare le relazioni esistenti tra alimentazione e tumore, in particolare ci concentreremo sull’infiammazione che provocano i cibi, essendo questo un fattore di rischio importante per tutti i tumori» conclude.
Migliorare le Linee guida sulla Prevenzione
Il progetto “Umberto” verrà realizzato presso il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed e sarà diretto dalla Professoressa Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione di Neuromed e Professore di Igiene e Salute Pubblica all’Università dell’Insubria, Varese-Como, con un impegno di cinque anni e un investimento di 1 milione e 30 mila euro da parte della Fondazione Umberto Veronesi. «Gli obiettivi saranno molteplici, spiega la Professoressa, quello primario è di carattere epidemiologico, dopodiché si cercherà di fornire una corretta prevenzione a tavola. Se dallo studio arriveranno delle indicazioni suggestive, potremo aiutare la comunità scientifica a migliorare le linee guida esistenti e modificare il rischio di ammalarsi di tumore” precisa la Iacoviello. “In parallelo, aggiunge, verranno anche studiati i determinanti biologici collegati alle abitudini alimentari che possono influenzare il rischio di sviluppare tumori e altre malattie, nello specifico: infiammazione, attivazione dell’emostasi mediata dall’infiammazione e metabolismo dell’insulina”.
Inoltre, sono in corso altri 2 importanti Studi:
1. “Athena” per comprendere se un certo tipo di alimentazione può avere un impatto sulle donne affette da tumore al seno che sono state trattate con cicli di chemioterapia e radioterapia;
2. “Neuromed Health professional”, attraverso la realizzazione di una coorte nella quale saranno reclutati i lavoratori delle cliniche del gruppo per approfondire gli aspetti legati agli alimenti, dove vengono acquistati, come vengono distribuiti nel corso della giornata, dalla colazione al pranzo fino alla cena.
“Raccoglieremo dati su 25 mila persone in modo dettagliato, ogni sei mesi per monitorare i cambiamenti delle abitudini alimentari nel corso del tempo, dal profilo lipidico, all’aspetto infiammatorio, tutti fattori che contribuiscono ad accrescere il rischio a lungo termine di malattie croniche, sia cardiovascolari che tumorali. Questo sodalizio tra Neuromed e Fondazione Umberto Veronesi potrà avere importanti ricadute in termine di prevenzione dei tumori che sono fortemente influenzati dalle abitudini di vita e dall’alimentazione, per dimostrare che con uno stile di vita adeguato è possibile prevenire una malattia” conclude la Professoressa Iacoviello.
Il Progetto pertanto, focalizzerà l’attenzione anche sulla dieta mediterranea, indiscusso modello di alimentazione sana ed equilibrata. “Il Progetto “Umberto” permetterà di osservare la dieta mediterranea da nuove angolazioni attraverso approcci integrati di epidemiologia, spiega Maria Benedetta Donati, Direttore del Neuromed BioBanking Center di Pozzilli, che da tempo fa parte anche del Comitato Scientifico di Fondazione Umberto Veronesi. L’obiettivo è capire come alcune caratteristiche degli alimenti possano influenzare il nostro rischio a lungo termine di sviluppare un tumore”.
“In Occidente un quarto dei decessi è dovuto a malattie tumorali. È uno scenario preoccupante, che richiede di investire risorse non solo per migliorare terapie e diagnosi, ma per prevenirne l’insorgenza. È urgente studiare e valorizzare il ruolo degli stili di vita nella prevenzione di queste patologie, soprattutto per quanto riguarda le abitudini alimentari” ha dichiarato Chiara Tonelli, Presidente del Comitato Scientifico di Fondazione e Professoressa di Genetica presso l’Università degli Studi di Milano.