Si è consumato qualche giorno fa l’ennesimo episodio di violenza nei confronti di operatori sanitari. A farne le spese questa volta sono stati due Infermieri e un operatore socio-sanitario che operano presso la Residenza Esecuzione Misura di Sicurezza (REMS) di San Nicola Baronia in provincia di Avellino, che ospita soggetti affetti da disturbi mentali e autori di fatti che costituiscono reato. L’autore dell’aggressione è un paziente della struttura. I tre sanitari e l’aggressore hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche del Pronto Soccorso dell’Ospedale Frangipane di Ariano Irpino.
L’aggressione è avvenuta nel contesto di una rissa tra due pazienti, che i tre sanitari hanno provato a sedare. Uno dei due litiganti, in preda a un raptus, si è scagliato contro un infermiere, procurandogli una ferita da morso alla pancia. Durante la colluttazione anche un’infermiera è stata scaraventata a terra, battendo la testa sul pavimento, mentre un OSS è stato raggiunto da un pugno al volto.
L’episodio è stato stigmatizzato dal direttore generale dell’ASL Avellino, Mario Nicola Vittorio Ferrante, che ha voluto esprimere la propria vicinanza agli operatori coinvolti: “Sono profondamente costernato per quanto accaduto. Si tratta di un episodio gravissimo che coinvolge i nostri operatori, chiamati a svolgere quotidianamente un lavoro molto delicato, in considerazione del tipo di struttura, che ospita pazienti psichiatrici autori di reato. Voglio esprimere la mia vicinanza ai tre operatori aggrediti. Quello che è accaduto non dovrà ripetersi. Il personale ha diritto di lavorare serenamente, senza timore di subire atti di violenza”.
Condanna e massima solidarietà agli operatori sanitari vittime dell’aggressione è stata espressa anche da tutte le rappresentanze professionali e sindacali. Si tratta di gesti brutali e criminali in forte aumento in Regione Campania che vanno affrontati con fermezza. Servono piani di prevenzione aziendali degli atti di violenza che in molti casi sono completamente assenti. Così come mancano adeguati percorsi formativi e di sostegno agli operatori sanitari che li preparino ad affrontare e gestire adeguatamente situazioni come queste. E le rappresentanze sindacali e di categoria da anni chiedono anche che le Aziende si costituiscano parte civile nei processi contro i protagonisti di questi vili e criminali gesti. Al fine di limitare tali episodi è necessario quindi migliorare i servizi, adottare misure di prevenzione e di tolleranza zero verso chi si macchia di tali reati.
Fenomeno in crescita
Le aggressioni e gli atti di violenza nei confronti di operatori sanitari, assistenziali e sociosanitari sono un fenomeno in crescita negli ultimi anni che, oltre a deteriorare le condizioni di lavoro e la qualità della sicurezza delle cure, risulta un vero e proprio rischio lavorativo da contrastare con specifiche misure di prevenzione.
Le azioni a tutela degli operatori del sistema sanitario, in linea con quanto previsto dal Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro (D.Lgs. 81 del 2008), e con le raccomandazioni ministeriali n.8/2007 sul tema, prevedono:
1. Un Sistema per facilitare ed incoraggiare il personale a segnalare episodi subiti e misure per ridurre o eliminare i rischi, analizzare le segnalazioni e individuare le azioni preventive e protettive attraverso:
- Azioni di prevenzione e contrasto atti di violenza a danno degli operatori sanitari. Indirizzi alle aziende sanitarie ed agli enti del Ssr;
- Misure urgenti di prevenzione e contrasto atti di violenza a danno degli operatori sanitari
2. Un Osservatorio regionale, coordinato dal settore competente in materia di Sicurezza nei Luoghi di lavoro, per:
- Monitorare le segnalazioni di atti di violenza a danno del personale sanitario ed il livello di attuazione delle misure di prevenzione e contrasto;
- Predisporre un documento contenente linee di indirizzo alle aziende sanitarie e agli enti del SSR, in merito alle azioni di prevenzione e contrasto agli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e monitorarne i livelli di attuazione nel tempo;
- Attivare iniziative di formazione e aggiornamento rivolte al management ed agli operatori delle strutture del Servizio sanitario regionale (SSR).
È importante che l’Osservatorio regionale attivi un monitoraggio trimestrale degli episodi di violenza, raccogliendo le segnalazioni delle Aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie al fine di avere piena contezza del fenomeno, distinguendo tra aggressioni verbali e aggressioni fisiche, e classificando gli episodi per aree di accadimento e per professionalità che ha subito l’aggressione (medico, infermiere, OSS, Amministrativo, Assistente sociale/educatore, Altro).
3. Linee di indirizzo per migliorare le condizioni di sicurezza dei lavoratori della sanità, perseguendo obiettivi ben precisi:
- Promuovere maggiori e omogenei livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie per quanto concerne i fenomeni di aggressioni agli operatori e agli utenti;
- Migliorare la sicurezza del personale sulla base dei livelli di rischio;
- Gestire ogni episodio di violenza, segnalato in azienda, e monitorare gli eventi sentinella, impedendo il ripetersi dell’accaduto e individuando le cause, che lo determinano, e le eventuali misure necessarie da intraprendere.