[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] I[/dropcap]l tessuto adiposo è un organo metabolico attivo secernente adipocitochine, che sono coinvolte nell’omeostasi energetica e nella regolazione del metabolismo glucidico e lipidico. L’invecchiamento è associato alla ridistribuzione del grasso, caratterizzata dalla perdita di grasso sottocutaneo periferico e dall’accumulo di grasso viscerale.
Il tessuto adiposo viscerale è maggiormente coinvolto nello sviluppo delle malattie metaboliche, rispetto al tessuto adiposo sottocutaneo. Inoltre, l’invecchiamento altera la funzione, la proliferazione, le dimensioni e il numero delle cellule adipose e ciò comporta alterazioni di sintesi, secrezione e funzione delle adipocitochine.
L’adiponectina è una adipocitochina insulino-sensibilizzante, anti-infiammatoria e antiatoregenica, isolata per la prima volta nel 1995, è dosabile nel plasma, dove rappresenta lo 0,01-0,05% delle proteine plasmatiche totali, con livelli variabili tra i 3 ed i 20 μg/mL di sangue.
L’adipocitochina è tradizionalmente considerata un prodotto di adipociti che può esercitare effetti endocrini.
Come già segnalato, per molto tempo il tessuto adiposo è stato considerato un organo con un ruolo scarsamente attivo nell’omeostasi energetica globale. Si riteneva che la sua funzione, oltre a fornire un isolamento termico e meccanico, fosse solo quella di immagazzinare l’eccesso di energia sotto forma di trigliceridi ad alta densità calorica, per restituirla, secondo i bisogni, come acidi grassi liberi. Da poco più di un decennio è in corso una rivoluzione nel modo di intendere le funzioni biologiche del tessuto adiposo. Oggi è visto come un organo dinamico, coinvolto in un’ampia gamma di processi biologici e metabolici. Questa diversa prospettiva è stata imposta dalla scoperta che il tessuto adiposo è un organo endocrino. Gli adipociti secernono, infatti, una serie di ormoni, fattori e segnali proteici, chiamati adipochine, che si associano al ruolo dell’adipocita nell’omeostasi energetica e contribuiscono al determinismo delle maggiori complicanze che accompagnano l’obesità. Caratteristiche cellulari del tessuto adiposo Il volume del tessuto adiposo è governato da molteplici processi che regolano volume e numero degli adipociti
Più recentemente si è dimostrato che l’obesità si associa ad accumulo di macrofagi nel tessuto adiposo e che questi partecipano alla secrezione di citochine proinfiammatorie, contribuendo allo stato di insulino-resistenza proprio dell’obesità.
Le Adipochine: sono un numeroso gruppo di proteine con diverse funzioni. Il numero totale di adipochine, molte documentate e alcune putative, supera ormai le 50.
Nel 1994 la scoperta della leptina, un ormone simile alle citochine con un’ampia gamma di funzioni biologiche, ha conferito agli adipociti la dignità di cellule endocrine. Le adipochine sono molto diverse tra di loro, sia in termini di struttura proteica che di funzione. Esse includono citochine classiche, fattori di crescita e fattori angiogenetici, proteine della fase acuta e della risposta allo stress, proteine della via alternativa del sistema del complemento, proteine dell’emostasi, della coagulazione e del tono vascolare. Molte adipochine intervengono, infine, nel bilancio energetico e nel metabolismo lipidico e glucidico.
Questa ampia gamma di fattori e segnali proteici ci lascia intendere quanto il tessuto adiposo sia organo complesso, altamente integrato nella fisiologia e nel metabolismo dei mammiferi, capace di stabilire nessi di comunicazione con altri tessuti e organi, non ultimi il sistema nervoso centrale, il fegato, il muscolo scheletrico e la corteccia surrenalica.
Una importante molecola segnale che si attiva in un sano processo di dimagrimento è l’Adiponectina.
L’Adiponectina è prodotta dagli adipociti maturi e viene secreta nel torrente ematico. Strutturalmente appartiene alla superfamiglia del collagene e si presenta in tre forme oligomeriche maggiori: un trimero a basso peso molecolare, un esamero con peso molecolare medio e un 12-18- mero ad alto peso molecolare.
Sono stati identificati due recettori per l’Adiponectina, uno (AdipoR1) è espresso nel muscolo, l’altro (AdipoR2) è espresso prevalentemente dal fegato; pertanto gli effetti biologici