[dropcap color=”#000000″ style=”style-1″ background=”#ffffff” ] U[/dropcap]n paziente di 97 anni, deceduto nei giorni scorsi all’ospedale Santa Maria Nuova a Firenze, ha donato il fegato a un sessantenne, da tempo in lista di attesa. E’ accaduto a Firenze ed è Il secondo caso in pochi mesi in Toscana, segnando un primato nazionale di età per la donazione di organi.
La notizia è stata resa nota dall’Azienda sanitaria Toscana centro che specifica: “E’ il secondo caso nell’arco di pochi mesi, il primo è accaduto a fine aprile con un donatore di 93 anni, e rappresenta un primato assoluto nel panorama italiano per l’attività trapiantologica in quanto in 20 anni ci sono stati solo altri tre donatori in età avanzata che hanno permesso di effettuare un trapianto”.
Il coordinatore locale donazione e trapianti dell’Azienda Usl Toscana Centro, il dottore Alessandro Pacini, ha espresso grande soddisfazione per il trapianto di fegato reso possibile grazie alla generosità del paziente di 97 anni. «Vorrei complimentarmi – afferma Alessandro Pacini, con i coordinamenti locali ospedalieri e tutti i referenti delle rianimazioni, Dea e reparti di medicina, che con umanità e professionalità affrontano quotidianamente l’assistenza clinica di pazienti affetti anche da gravi malattie che possono portare, sia a guarigione, ma anche alla morte. In questo ultimo caso è importante considerare che una donazione di organi e tessuti, secondo una volontà espressa in vita dal deceduto o nulla osta dei congiunti aventi diritto, può salvare la vita di molti pazienti la cui unica speranza è un trapianto».
L’Ausl ha sottolineato l’importanza della donazione di organi ricordando che “non esistono limiti di età per donare” perché considerare questa scelta potrebbe salvare la vita di molti pazienti, infatti spiega, che ‘’nel 2019 in Toscana è stato registrato un incremento del 30%, rispetto allo scorso anno, di donatori in cui è stato prelevato un organo e poi trapiantato, nel primo trimestre del 2019 ci sono stati in Toscana 106 trapianti di organi che hanno permesso una riduzione del 10% delle liste di attesa per trapianto”